Bollettino informativo – Agosto 2023Bollettino n.23215 del 13/09/2023
Approfondimento normativo mensile


RIFORMA IG

Proseguono i triloghi tra Parlamento e Consiglio

Proseguono gli incontri tra colegislatori per trovare un accordo sul testo finale del nuovo Regolamento sulle Indicazioni Geografiche. Nell’ultimo trilogo del 18 luglio è stato trovato un accordo su 43 articoli degli 89 proposti dalla Commissione. Inoltre, dei sei blocchi politici e maggiormente controversi, cioè protezione delle IG quando utilizzate come ingredienti, ruolo dei gruppi di produttori, protezione on-line, sostenibilità, ruolo dell’EUIPO e pacchetto vino, sono stati discussi i primi quattro e si sono registrate importanti aperture da parte della Presidenza spagnola verso le richieste del Parlamento sul tema ingredienti, protezione on-line e sostenibilità. Accordo più lontano invece per quanto attiene al ruolo dei Consorzi, perché il Consiglio insiste sul concedere a gruppi non riconosciuti, stabiliti in Stati membri che non hanno attivato alcun meccanismo di riconoscimento, gli stessi diritti previsti per i Consorzi che hanno completato tutta la procedura di riconoscimento in Paesi quali la Francia, la Spagna, il Portogallo e l’Italia. I negoziati proseguiranno per tutto il mese di settembre e ottobre.

PROMOZIONE

La Commissione presenta la bozza di programma per il 2024

Durante la riunione del Gruppo di dialogo civile su qualità e promozione del 28 giugno la Commissione ha presentato la bozza di Programma di Lavoro Annuale per il 2024. La bozza definisce le priorità e i relativi budget, include le disposizioni per le perturbazioni di mercato e la base giuridica per il finanziamento delle misure di promozione. Il budget disponibile è di 185,9 milioni di euro, analogamente a quanto previsto per il 2023, di cui una parte maggiore è destinata ai Programmi Semplici, +3 milioni di euro per un totale di 92, a discapito dei Programmi Multipli, -3 milioni di euro per un totale di 84,4.

Tra gli obiettivi prefissati dal Programma vi sono la coerenza con le priorità politiche dell’UE, quali la PAC, il Green Deal e la Strategia Farm to Fork, e un’analisi macroeconomica per i Paesi terzi sul previsto aumento delle importazioni sui mercati esistenti o emergenti nonché una valutazione delle politiche in materia di accordi di libero scambio o la prevista rimozione delle barriere SPS. La bozza del Programma non è ancora stata convalidata e potrà essere soggetta a modifiche. Il 6 ottobre verrà discussa dinanzi al Comitato OCM, che provvederà al voto il 25 ottobre. A novembre sarà adottato dalla Commissione e a gennaio 2024 dovrebbero essere pubblicati gli inviti a presentare le proposte.

PROTEZIONE

Il Tribunale sentenzia sulla competenza della Commissione in sede di registrazione delle IG

Benché sia la Corte che il Tribunale abbiano già avuto occasione di pronunciarsi sulla portata del controllo delle domande di registrazione da parte della Commissione,  il Tribunale ha statuito per la prima volta sull’ammissibilità di un nome alla registrazione dopo che autorità e organi giurisdizionali nazionali abbiano ritenuto che i consumatori normalmente informati e ragionevolmente attenti e avveduti, posti di fronte alle IGP richieste, non penserebbero direttamente, come immagine di riferimento, ai prodotti che beneficiano delle DOP già registrate. Inoltre, è sempre per la prima volta che il Tribunale si pronuncia sulla possibilità, per la Commissione, di rifiutare la registrazione di un nome sulla base del combinato disposto dell’articolo 7, paragrafo 1, lettera a), e dell’articolo 13, paragrafo 1, lettera b), del regolamento n. 1151/2012.

Per quanto attiene ai fatti, nel 2014, i nomi «Jambon sec de Corse»/«Jambon sec de Corse – Prisuttu», «Lonzo de Corse»/«Lonzo de Corse – Lonzu» e «Coppa de Corse»/«Coppa de Corse – Coppa di Corsica» sono stati oggetto di registrazione come denominazioni di origine protette (DOP). Nel 2015 il Cunsorziu di i Salamaghji Corsi e il Consortium des Charcutiers Corses chiesero alle autorità nazionali francesi, in applicazione del regolamento n. 1151/2012, di registrare i nomi «Jambon sec de l’Île de Beauté», «Lonzo de l’Île de Beauté» e «Coppa de l’Île de Beauté» come indicazioni geografiche protette (IGP). Successivamente, nel 2018 tali autorità nazionali adottarono decreti recanti omologazione dei relativi disciplinari, ai fini della loro trasmissione alla Commissione europea per l’approvazione definitiva. A questo punto, il sindacato titolare dei disciplinari delle DOP «Jambon sec de Corse – Prisuttu», «Lonzo de Corse – Lonzu» e «Coppa de Corse – Coppa di Corsica» chiese l’annullamento di tali decreti dinanzi al Conseil d’État, affermando che il termine «Île de Beauté» (isola di bellezza) imitava o evocava il termine «Corse». Nonostante tale motivazione, il Conseil d’État respinse tale istanza con la motivazione che, in particolare, l’impiego di termini differenti e la diversità delle protezioni conferite da una DOP, da un lato, e da un’IGP, dall’altro, sono idonei a escludere il rischio di confusione con la parola “Corsica”.

Tuttavia, nel 2021 la Commissione europea, con la decisione di esecuzione 2021/1879, rifiutò la registrazione come IGP dei nomi «Jambon sec de l’Île de Beauté», «Lonzo de l’Île de Beauté» e «Coppa de l’Île de Beauté». Essa riteneva infatti fosse di dominio pubblico che il nome «Île de Beauté» costituisce un’espressione corrente che, per i consumatori francesi, designa univocamente la Corsica. Pertanto, i nomi proposti costituirebbero una violazione della protezione concessa alle DOP di cui trattasi dall’articolo 13, paragrafo 1, lettera b), del regolamento n. 1151/2012. Pertanto, essi non soddisferebbero le condizioni di ammissibilità alla registrazione, vale a dire l’articolo 7, paragrafo 1, lettera a), del regolamento n. 1151/2012.

Il tribunale ha respinto il motivo di ricorso presentato dai Consorzi, secondo il quale la Commissione avrebbe ecceduto le sue competenze e violato l’autorità di cosa giudicata. Infatti, in merito alla competenza della Commissione, il Tribunale constata, in primo luogo, che l’articolo 7, paragrafo 1, lettera a), del regolamento n. 1151/2012, in combinato disposto con l’articolo 13, paragrafo 1, lettera b), del medesimo regolamento, può costituire un valido fondamento giuridico per rifiutare la registrazione di un nome e la questione dell’evocazione di cui all’articolo 13 è alla base dell’ammissibilità alla registrazione ai sensi di tale disposizione. Infatti, la Commissione deve valutare, in conformità all’articolo 50, paragrafo 1, del regolamento n. 1151/2012, letto alla luce del considerando 58 di quest’ultimo, se il disciplinare che accompagna la domanda di registrazione contenga gli elementi richiesti da tale regolamento e se detti elementi non siano viziati da errori manifesti. Ne consegue che la Commissione deve verificare che tale utilizzo non violi la protezione contro l’evocazione prevista all’articolo 13, paragrafo 1, lettera b), del regolamento n. 1151/2012. Infatti, ammettere la registrazione di un’IGP benché la stessa sia evocativa di una DOP già registrata priverebbe di effetto utile la protezione prevista dall’articolo 13, paragrafo 1, lettera b), poiché, una volta registrato tale nome come IGP, la denominazione precedentemente registrata come DOP non potrebbe più beneficiare, nei confronti di quest’ultimo, della protezione prevista in tale disposizione. Pertanto, si legge nella sentenza, la Commissione non può essere tenuta a concedere la registrazione di un nome laddove consideri illecito l’uso dello stesso nel commercio.

Il Giappone presenta un elenco di ulteriori IG da proteggere

A norma dell’articolo 14.30 dell’accordo di partenariato economico UE-Giappone, le autorità giapponesi hanno presentato un elenco di indicazioni geografiche aggiuntive da proteggere a norma dell’accordo stesso. La Commissione europea sta valutando se tali indicazioni geografiche debbano essere protette a norma dell’accordo. Pertanto, la Commissione invita gli Stati membri, i Paesi terzi e le persone fisiche o giuridiche che abbiano un interesse legittimo, residenti o stabilite in uno Stato membro o in un paese terzo, a presentare eventuali opposizioni a tale protezione mediante una dichiarazione debitamente motivata.

Le IG per cui si richiede la protezione sono: Hakata Jidori, Awaodori, Tokachi Raclette, Tokushima Sudachi, Fukamushi Kikugawacha / Kikugawa Fukamushicha, Namegata Kansho.

Le dichiarazioni di opposizione devono pervenire alla Commissione entro il 25 settembre 2023, al seguente indirizzo di posta elettronica: AGRI-G3@ec.europa.eu

SOSTENIBILITÀ

La Commissione adotta misure per un uso sostenibile delle risorse naturali

La Commissione Europea ha adottato un pacchetto di misure per un uso sostenibile delle principali risorse naturali, destinato anche a rafforzare la resilienza dei sistemi alimentari e dell’agricoltura dell’UE. Una normativa sul monitoraggio dei suoli, che prevede la raccolta di dati sulla salute dei suoli e la messa a disposizione di tali dati per agricoltori e per altri gestori dei suoli, consentirà all’UE di pervenire a suoli sani entro il 2050. La normativa prevede inoltre che la gestione sostenibile del suolo diventi la norma e fa fronte a situazioni di rischi inaccettabili per la salute e l’ambiente dovuti alla contaminazione dei suoli. Le proposte odierne promuoveranno inoltre l’innovazione e la sostenibilità, consentendo l’uso sicuro del progresso tecnico nelle nuove tecniche genomiche al fine di consentire lo sviluppo di colture resilienti ai cambiamenti climatici e la riduzione dell’uso di pesticidi chimici, e garantendo sementi e materiale riproduttivo più sostenibili, di alta qualità e diversificati per piante e foreste. Infine, le nuove misure propongono anche di ridurre gli sprechi alimentari e i rifiuti tessili, il che contribuirà a un uso più efficiente delle risorse naturali e a un’ulteriore riduzione delle emissioni di gas a effetto serra provenienti da questi settori.

Il Parlamento adotta la sua posizione sulle emissioni

Il Parlamento Europeo ha adottato la sua posizione negoziale sulla direttiva sulle emissioni industriali (IED) e sulla direttiva sulle discariche di rifiuti. I deputati hanno sostenuto la proposta della Commissione di estendere la IED agli impianti dell’industria estrattiva e alle installazioni di grandi dimensioni che fabbricano batterie. Per quanto riguarda gli allevamenti, però, i deputati hanno votato per mantenere le norme in vigore che coprono gli allevamenti di suini con più di 2000 posti per la produzione di suini (oltre 30 kg), o con più di 750 posti per scrofe, e quelli di pollame con più di 40000 posti, nonché le aziende agricole con almeno 750 unità di bestiame (UBA). Il Parlamento non si è espresso a favore di estendere il regime anche agli allevamenti di bovini, come invece proposto dalla Commissione. Quest’ultima aveva inizialmente proposto una soglia di 150 UBA per tutto il bestiame. I deputati sottolineano anche l’importanza di garantire che i produttori al di fuori dell’UE soddisfino requisiti simili alle norme comunitarie. Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con il Consiglio sul testo definitivo della legge.

AMBIENTE

Il Parlamento Europeo adotta la sua posizione sul ripristino della natura

Il Parlamento Europeo ha adottato la sua posizione negoziale sulla legge europea sul ripristino della natura con 336 voti a favore, 300 contrari e 13 astensioni. I deputati sottolineano che il ripristino degli ecosistemi è fondamentale per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e riduce i rischi per la sicurezza alimentare. Inoltre, evidenziano che la proposta di legge non impone la creazione di nuove aree protette nell’UE né blocca la costruzione di nuove infrastrutture per l’energia rinnovabile. È stato approvato un nuovo articolo che sottolinea come tali impianti siano in larga misura di interesse pubblico. Nella posizione si sottolinea che la nuova legge deve contribuire al conseguimento degli impegni internazionali dell’UE, in particolare quelli indicati nel quadro globale sulla biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal. Sostiene, altresì, la proposta della Commissione di attuare, entro il 2030, misure di ripristino della natura coinvolgenti almeno il 20% di tutte le aree terrestri e marine dell’UE.

Il testo adottato propone che la normativa si applichi soltanto dopo che la Commissione avrà fornito dati sulle condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e dopo che i Paesi dell’UE avranno quantificato le aeree da ripristinare per raggiungere gli obiettivi per ogni tipo di habitat. Il Parlamento vuole anche introdurre la possibilità di rinviare gli obiettivi di ripristino in caso di conseguenze socioeconomiche eccezionali. Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, la Commissione dovrà valutare l’eventuale divario tra le esigenze finanziarie del ripristino e i finanziamenti UE disponibili e studiare soluzioni per colmare tale divario, in particolare attraverso un apposito strumento UE. Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con il Consiglio UE sul testo definitivo della legge.

ECONOMIA

La Commissione adotta un regolamento per il sostegno finanziario di emergenza per il settore agricolo

La Commissione Europea ha adottato il Regolamento di Esecuzione (UE) 2023/1465 del 14 luglio 2023, che prevede un sostegno finanziario di emergenza per i settori agricoli colpiti da problemi specifici che incidono sulla redditività economica dei produttori agricoli. L’articolo 1 prevede che un aiuto dell’Unione di importo pari a 330.000.000,00 di euro è messo a disposizione di Belgio, Cechia, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia e Svezia per fornire un sostegno eccezionale agli agricoltori alle condizioni stabilite nel regolamento. Tali Stati utilizzano gli importi per misure volte a compensare gli agricoltori dei settori più colpiti, come allevamento, ortofrutticoli, vino, cereali e semi oleosi, per le perdite economiche che incidono sulla redditività dei produttori agricoli. Queste misure dovranno essere adottate sulla base di criteri oggettivi e non discriminatori che tengono conto delle perdite economiche subite dagli agricoltori colpiti e garantiscono che i pagamenti risultanti non provochino distorsioni del mercato o della concorrenza. Per l’Italia, la spesa sostenuta dall’UE non supera l’importo totale di 60.547.380,00 euro. Gli Stati membri possono concedere un sostegno supplementare nazionale per le misure adottate, fino ad un massimo del 200% dell’importo stabilito per ciascun Stato. Inoltre, entro il 30 settembre 2023 dovranno comunicare alla Commissione la misura che intendono adottare e i relativi criteri.

Situazione del mercato, in particolare a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia

Le conseguenze dell’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina e delle condizioni meteorologiche avverse in alcune regioni continuano a essere fonte di incertezza per i mercati agricoli europei. Il Consiglio Agrifish ha rilevato che altri fattori, tra cui le malattie veterinarie e la riduzione dei consumi dovuta all’inflazione dei prezzi dei prodotti alimentari, continuano a esercitare pressione sul settore. Nella sua relazione di giugno, il Consiglio Internazionale dei Cereali (IGC) ha ridotto la previsione sulla produzione cerealicola mondiale per la stagione 2023/24 di 2 milioni di tonnellate, portandola a 2,292 milioni di tonnellate. Tale riduzione della produzione mondiale è dovuta alle recenti condizioni meteorologiche generalizzate ed eccessivamente secche, che hanno avuto un impatto negativo sulle rese mondiali. Nonostante queste sfide, la produzione cumulativa cerealicola prevista dovrebbe essere solo leggermente inferiore al livello record di due anni fa, quando raggiunse i 2,295 milioni di tonnellate. Il consumo previsto dovrebbe tuttavia superare la produzione, con una conseguente diminuzione del 2,5 % delle scorte di fine stagione rispetto alla stagione precedente. Questa situazione di diminuzione delle scorte, unitamente all’incertezza circa il rinnovo dell’accordo sul corridoio dei cereali del Mar Nero, farà sì che la volatilità continui a essere la condizione prevalente sui mercati mondiali dei cereali di base.

PUBBLICAZIONI IG

Italia

 Austria

  • Richiesta di una modifica non minore del disciplinare dell’IGP “Marchfeldsparge

 Bulgaria

 Cipro

 Croazia

Francia

Germania

  • Approvazione di una modifica minore del disciplinare dell’IGP “Meißner Fummel

Grecia

Irlanda

 Polonia

 Portogallo

 Romania

 Slovacchia

 Spagna

Svezia

IG EXTRA UE

Regno Unito

 Turchia

 DA LEGGERE 

  • Indice FAO dei prezzi alimentari di luglio: in aumento i prezzi globali delle materie prime, influenzati dalla conclusione dell’iniziativa sui cereali del Mar Nero e dalle nuove restrizioni commerciali sul riso. L’Indice FAO ha registrato un aumento dell’1,3% rispetto al mese precedente. In particolare, sono aumentati i prezzi degli oli vegetali (+12,1%) del grano (+1,6%) e del riso integrale (2,8%). In calo invece i cereali in generale (-0,5%), zucchero (-3,9%), prodotti lattiero-caseari (-0,4%) e carne (-0,3%). Approfondisci
  • Indice FAO dei prezzi alimentari di agosto: i prezzi internazionali delle materie prime alimentari sono diminuiti del 2,1% nel mese di agosto rispetto al mese precedente e del 24% rispetto al picco di marzo 2022. Calo guidato dalla diminuzione del prezzo degli oli vegetali (-3,1%), cereali (-0,7%), prodotti lattiero-caseari (-4%) e della carne (-3%). Approfondisci

Attività finanziata con il contributo Masaf D.M. n. 250758 del 15 maggio 2023.