Bollettino informativo – Settembre 2023Bollettino n.23232 del 10/10/2023
Approfondimento normativo mensile


RIFORMA IG

Continuano gli incontri tecnici per trovare un accordo sul Regolamento IG

Nel mese di settembre si sono svolti diversi incontri a livello tecnico riguardanti il nuovo Regolamento che disciplinerà il Sistema delle Indicazioni Geografiche. Nessun passo in avanti sui grandi temi, cioè EUIPO, protezione, sostenibilità e gruppi di produttori. Questi temi restano infatti aperti e saranno oggetto di discussione nei triloghi politici del mese di ottobre.

Sul tema EUIPO, la Commissione continua a sostenere l’importanza dell’Ufficio Europeo nella gestione dei disciplinari, anche in considerazione del precedente Memorandum d’intesa siglato tra la Commissione e l’EUIPO stesso per l’analisi dei disciplinari di produzione. Inoltre, la DG Agri ha sottolineato che l’Ufficio gestirà le IG “non Agri” e che pertanto è essenziale, in ottica futura, che tutto il Sistema sia gestito dallo stesso organismo.

Per quanto attiene alla protezione, il suo rafforzamento online e sul sistema dei nomi di dominio è in fase di stallo mentre proseguono le discussioni sulle IG utilizzate come ingredienti ed emerge un possibile compromesso, consistente in un meccanismo che obbligherebbe i terzi utilizzatori a contattare l’organismo di controllo per conoscere eventuali regole specifiche di etichettatura previste nel relativo disciplinare di produzione.

Sulla sostenibilità non verrà avanzata alcuna proposta ambiziosa mentre sulle disposizioni in materia di gruppi di produttori e il loro riconoscimento sembra prevalere la proposta del Consiglio.

IG “NON AGRI”

Il Parlamento approva il Regolamento sulle IG “non Agri”

Il 12 settembre il Parlamento Europeo ha approvato il nuovo Regolamento sulle Indicazioni Geografiche dei prodotti artigianali e industriali. La normativa prevede un procedimento di registrazione in due fasi, una a livello nazionale e una a livello dell’UE, quest’ultima gestita dall’EUIPO. Gli Stati potranno inoltre decidere se istituire un’autorità nazionale avente funzioni in tema di registrazione o, in alternativa, far gestire l’intera fase all’EUIPO. Avranno un anno per informare la Commissione e l’EUIPO della presenza di prodotti già protetti a livello nazionale e per i quali si richiede la protezione a livello unionale. La verifica della conformità al disciplinare di produzione corrispondente sarà effettuata tramite un’autodichiarazione. Infatti, prima dell’immissione del prodotto sul mercato, i produttori presenteranno tale autodichiarazione all’autorità competente designata dallo Stato membro. Una volta che il prodotto sarà sul mercato, i produttori dovranno ripresentarla ogni tre anni, al fine di dimostrare la costante conformità al disciplinare di produzione. Al fine di verificare la conformità del prodotto oggetto di un’autodichiarazione, i controlli, che possono avere luogo prima e dopo l’immissione del prodotto sul mercato, saranno effettuati dall’autorità competente o da uno o più organismi di certificazione cui siano state delegate funzioni afferenti ai controlli, sulla base di un’analisi dei rischi e, se disponibili, delle notifiche dei produttori interessati dei prodotti designati dall’indicazione geografica.

Altresì, gli Stati membri potranno prevedere una procedura alternativa della verifica di conformità al disciplinare di produzione. Questi potranno infatti prevedere che tale verifica avvenga mediante controlli, prima e dopo l’immissione del prodotto sul mercato, svolti da una o più autorità competenti o organismi di certificazione.

Ora anche il Consiglio deve approvare formalmente l’accordo. Il regolamento entrerà in vigore due anni dopo tale data.

PROTEZIONE

Il Parlamento UE approva l’adesione all’Atto di Ginevra

Il Parlamento Europeo ha approvato in Sessione Plenaria la relazione dell’Onorevole Waslmann sull’adesione all’Atto di Ginevra dell’Accordo di Lisbona sulle Denominazioni di Origine e le Indicazioni Geografiche. Pertanto, i Paesi che erano originariamente parti dell’Accordo di Lisbona potranno diventare membri dell’Atto di Ginevra insieme all’Unione Europea.

Nuove IG protette nell’accordo UE-Giappone

Nell’ambito dell’accordo di partenariato economico UE-Giappone, entrambi le parti hanno pattuito di proteggere ulteriori 42 Indicazioni Geografiche. Si tratta della terza volta in cui l’elenco dell’accordo viene aggiornato con nuove IG. L’accordo di partenariato economico UE-Giappone, entrato in vigore il 1º febbraio 2019, protegge le denominazioni agroalimentari elencate contro l’imitazione e l’usurpazione, apportando vantaggi commerciali reciproci e introducendo ai consumatori prodotti autentici e garantiti provenienti da due regioni con una ricca tradizione culinaria e culturale. Fino ad oggi, 263 IG dell’UE e 112 IG giapponesi erano protette da entrambe le parti, per un totale di 375 prodotti di qualità registrati. La decisione di modificare gli allegati delle IG è stata firmata il 27 settembre in Giappone dai rappresentanti di entrambe le parti ed è entrata in vigore il 30 settembre 2023. L’UE e il Giappone hanno convenuto nel contempo di aggiungere fino a 6 IG dal Giappone entro la fine di quest’anno e di decidere nel 2025 un’altra modifica dell’elenco delle IG protette. Tra le nuove IG oggetto di protezione, 3 sono italiane: Cotechino Modena IGP, Finocchiona IGP e Limone di Siracusa IGP.

SOSTENIBILITÀ

Parere della ComAgri sulla proposta di regolamento relativo all’assorbimento di carbonio

La relazione approvata dalla ComAgri sul Regolamento che istituisce un quadro di certificazione dell’Unione per gli assorbimenti di carbonio propone l’istituzione di un quadro volontario coerente, attraente e credibile per la certificazione del sequestro del carbonio nei suoli agricoli, che dovrebbe garantire gli interessi degli agricoltori, fornire sicurezza per quanto riguarda i principi fondamentali in materia di politica agricola e ambientale e limitare gli oneri amministrativi e i costi aggiuntivi. Dovrebbe inoltre garantire la transizione dai sistemi di certificazione esistenti verso il futuro quadro dell’UE, qualora i primi siano conformi alle norme di qualità richieste.

Pertanto, la ComAgri propone di scindere le attività di assorbimento del carbonio dalle attività di sequestro del carbonio nei suoli agricoli, tenuto conto del carattere specifico e della base giuridica delle seconde nonché della diversa permanenza dello stoccaggio del carbonio. Distinguendo questi due aspetti, le soluzioni di sequestro del carbonio nei suoli agricoli saranno maggiormente calibrate alla realtà agricola e forestale. Nel settore agricolo è difficile prendere in considerazione esclusivamente gli assorbimenti di carbonio senza tenere conto della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, in particolare per quanto riguarda il metano e il protossido di azoto. Concentrarsi esclusivamente sugli assorbimenti di carbonio avrebbe un impatto considerevole sull’interesse degli agricoltori a ridurre le emissioni complessive di gas a effetto serra delle aziende agricole. Considerare le riduzioni delle emissioni diverse dal CO2 come meri benefici collaterali non è sufficiente a incoraggiare gli agricoltori a compiere maggiori sforzi al riguardo. Ciò, perciò, comprometterebbe le ambizioni per una più rapida trasformazione del settore agricolo nel suo insieme verso la sostenibilità ambientale. Alla luce di ciò, ai fini della valutazione del rischio di reversibilità la Commissione dovrebbe stabilire, per ciascuna attività di sequestro del carbonio nei suoli agricoli, un’approssimazione della durata dello stoccaggio e, in base a tale stima, stabilire tassi di sconto per ciascuna attività. Per quanto riguarda la metodologia di certificazione la Commissione dovrebbe trarre ispirazione dai sistemi all’avanguardia, senza ripensare tutto da zero. Al fine di ridurre significativamente i costi amministrativi e di transazione dell’adesione ai sistemi di sequestro del carbonio nei suoli agricoli, la relazione propone di avvalersi delle strutture amministrative esistenti dell’UE. A tal fine, la soluzione più adatta consisterebbe nell’affidare agli organismi pagatori degli Stati membri il ruolo di autorità nazionale di accreditamento.

FOOD SECURITY

La ComAgri chiede una strategia per l’aumento della produzione di proteine vegetali

La ComAgri ha adottato una risoluzione volta a richiedere una strategia per aumentare la produzione di proteine vegetali e l’indipendenza dell’UE. I deputati chiedono un aumento della produzione europea di proteine ​​vegetali e sottolineano che una produzione sostenibile di proteine ​​vegetali aumenta la circolarità nelle catene del valore degli alimenti e dei mangimi e può avere benefici per il clima. I deputati invitano gli Stati membri a prendere in considerazione l’introduzione di regimi ecologici per leguminose e praterie e creare fondi dedicati alle piante proteiche. La Commissione Europea dovrebbe inoltre considerare la possibilità di coltivare colture ricche di proteine ​​per l’alimentazione su terreni messi a riposo. La relazione sottolinea come gli agricoltori siano al centro di tale strategia e che, pertanto, la Commissione Europea dovrebbe aiutarli a convertire i loro raccolti in prodotti attraenti per alimenti e mangimi, aumentando la resilienza delle colture, la resa proteica e la qualità delle proteine. È necessario perciò alleggerire gli oneri normativi inutili per la produzione di proteine e, per migliorare l’autosufficienza, sono necessarie misure politiche dell’UE per chiudere il ciclo dei nutrienti: i prodotti del letame e gli scarti dell’industria dovrebbero essere classificati come sostituti dei fertilizzanti chimici. Il rapporto evidenzia che una maggiore produzione di proteine ​​può aiutare l’UE a potenziare la produzione di prodotti bioenergetici. A tal fine, i deputati chiedono alla Commissione di presentare un regolamento per l’utilizzo dei flussi secondari derivanti dall’estrazione di proteine ​​vegetali, dai residui agricoli e dai flussi di scarto della produzione alimentare per la produzione di bioenergia. La ComAgri chiede altresì maggiore ricerca e sviluppo sulla produzione e sulla sicurezza delle proteine nell’UE e sul loro impatto, nonché un’etichetta volontaria e basata sulla scienza che consenta di confrontare l’impronta ambientale di alimenti e mangimi. Il progetto di risoluzione dovrà essere sottoposto a votazione in plenaria, probabilmente durante la sessione del 16-19 ottobre. La Commissione ha invece annunciato che intende adottare una “strategia proteica dell’UE” all’inizio del 2024.

FOOD SAFETY

La Commissione propone il rinnovo dell’approvazione del glifosato per 10 anni

La Commissione europea ha presentato agli Stati membri una relazione di rinnovo e una proposta di regolamento che propone il rinnovo dell’approvazione del glifosato. Tali documenti si basano sulle conclusioni dell’EFSA e la relazione di valutazione del rinnovo dell’AGG, presentate nello scorso mese di luglio. Attualmente, il glifosato è approvato nell’UE fino al 15 dicembre 2023 e può essere utilizzato come sostanza attiva nei prodotti fitosanitari, soggetto all’autorizzazione delle autorità nazionali dopo una valutazione della sua sicurezza. Nella proposta di regolamento si prevede il divieto dell’uso di glifosato per il disseccamento del raccolto, la creazione di fasce tampone di 5-10 metri di larghezza e la proibizione dell’uso in zone pubbliche come parchi e giardini. La Commissione mira a finalizzare la decisione entro il 15 dicembre 2023, data di scadenza per l’utilizzo del glifosato come sostanza attiva nei prodotti fitosanitari.

AMBIENTE

Il Parlamento e il Consiglio UE trovano un accordo sul greenwashing

Il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’UE hanno raggiunto un accordo provvisorio su nuove norme per vietare la pubblicità ingannevole e fornire ai consumatori migliori informazioni sui prodotti. L’accordo aggiorna l’elenco UE esistente delle pratiche commerciali vietate e vi aggiunge diverse abitudini di marketing problematiche, legate al greenwashing e all’obsolescenza precoce dei beni. I negoziatori dei due Organi hanno convenuto di vietare dichiarazioni ambientali generiche, ad esempio “rispettoso dell’ambiente”, “naturale”, “biodegradabile”, “climaticamente neutro” o “eco”, senza prova di riconosciuta prestazione ambientale eccellente pertinente alla dichiarazione, e comunicazioni commerciali relative a un bene con una caratteristica che ne limita la durabilità se sono disponibili informazioni sulla caratteristica e sui suoi effetti circa la durabilità. Previsto anche il divieto di utilizzare affermazioni basate su sistemi di compensazione delle emissioni secondo cui un prodotto ha un impatto neutro, ridotto o positivo sull’ambiente e etichette di sostenibilità non basate su schemi di certificazione approvati o stabiliti dalle autorità pubbliche. Per diventare legge, l’accordo provvisorio dovrà ora ottenere l’ok definitivo del Parlamento e del Consiglio. Il voto degli eurodeputati dovrebbe svolgersi a novembre. Quando la direttiva entrerà in vigore, gli Stati membri avranno 24 mesi per recepire le nuove norme nella legislazione nazionale.

GIOVANI AGRICOLTORI

La ComAgri adotta un progetto di risoluzione sul ricambio generazionale nelle aziende agricole

Con 43 voti favorevoli la Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale ha adottato un progetto di risoluzione sul ricambio generazionale, sottolineando così che le aree rurali, la sicurezza alimentare e il futuro dell’agricoltura dipendono proprio dal ricambio generazionale. Gli eurodeputati chiedono politiche pubbliche che creino un reddito giusto e dignitoso e una migliore qualità della vita per gli agricoltori come precondizione per attirare i giovani verso tale settore.

La risoluzione individua nel prezzo e nella disponibilità dei terreni, nel difficile accesso al credito, nelle misure di sostegno nonché nei requisiti amministrativi, alcuni dei principali ostacoli per diventare agricoltore. Propone quindi di adottare una legislazione UE per migliorare il funzionamento dei mercati nazionali dei terreni agricoli e affrontare la concentrazione dei terreni. Dovrebbe inoltre essere istituito un osservatorio UE sui terreni agricoli per monitorare le tendenze e i prezzi di vendita e affitto dei terreni, al fine di garantire una maggiore trasparenza delle transazioni fondiarie nell’UE. Gli Stati membri dovrebbero altresì promuovere l’accesso alla terra per i giovani agricoltori, ad esempio attraverso diritti di prelazione, controlli dei prezzi sulle vendite e sugli affitti o garanzie di utilizzo a lungo termine. Gli eurodeputati sostengono anche che ai giovani agricoltori dovrebbero essere offerti tassi di interesse più bassi e sostegno per la prima rata del prestito. Il rapporto richiede strategie nazionali per promuovere il ricambio generazionale, compreso il sostegno finanziario per i trasferimenti di terreni e la protezione delle pensioni. I paesi dell’UE dovrebbero creare una posizione di facilitatore della successione agricola in grado di fornire assistenza durante i trasferimenti di aziende agricole da una generazione all’altra.

La ComAgri sostiene per di più che i giovani agricoltori sono meglio attrezzati per cogliere le opportunità offerte dalle transizioni verde e digitale poiché sono più propensi ad applicare nuove tecnologie e ad attuare pratiche agricole sostenibili. Per tali motivi, è necessario fornire ai giovani agricoltori l’accesso a una rete Internet affidabile nonché una formazione sulle competenze digitali, sulla pianificazione aziendale o sulle pratiche innovative. Il progetto di risoluzione sarà sottoposto a votazione in plenaria, probabilmente durante la sessione del 16-19 ottobre.

COMMERCIO

L’UE e la Corea del Sud facilitano il commercio dei prodotti agricoli

La Commissione Europea e la Repubblica di Corea hanno firmato un accordo amministrativo per cooperare sulla certificazione sanitaria elettronica e sull’armonizzazione di tali certificati per le esportazioni di prodotti agricoli dall’Unione Europea alla Repubblica di Corea. L’accordo, che mira ad essere attuato entro il 2025, istituisce un nuovo sistema di scambio elettronico di certificazioni per il commercio bilaterale di prodotti agricoli. Si tratterà di uno strumento reciprocamente vantaggioso, poiché consentirà agli esportatori dell’UE di ridurre i loro oneri amministrativi e di aumentare la fiducia dei consumatori coreani. Contribuisce quindi a un’ulteriore digitalizzazione del commercio, a vantaggio di produttori, commercianti e consumatori, risparmiando tempo e denaro attraverso lo scambio di informazioni in tempo reale. La certificazione elettronica andrà a vantaggio del commercio reciproco e di tutti gli Stati membri dell’UE che esportano carne lavorata, latticini e/o prodotti a base di uova, e getta le basi per una cooperazione rafforzata su ulteriori futuri prodotti esportati in Corea.

Una volta ufficializzato l’accordo, inizieranno i preparativi tecnici e la configurazione informatica. Ciò consentirà di lavorare su certificati armonizzati e su un programma pilota incentrato su prodotti specifici.

UCRAINA

L’Ucraina si impegna a introdurre misure per evitare un aumento delle importazioni dall’UE

La Commissione Europea ha analizzato i dati relativi all’impatto delle esportazioni di 4 categorie di prodotti agricoli sul mercato dell’UE ed ha concluso che, grazie al lavoro della piattaforma di coordinamento e alle misure temporanee introdotte il 2 maggio 2023, le distorsioni del mercato nei 5 Stati membri confinanti con l’Ucraina sono scomparse. Di conseguenza, le misure adottate sono scadute il 5 settembre e, al contempo, l’Ucraina ha accettato di introdurre, entro 30 giorni, eventuali misure legali (incluso, ad esempio, un sistema di licenze di esportazione) per evitare ondate di grano. Fino ad allora, a partire dal 16 settembre 2023 l’Ucraina dovrà attuare misure efficaci per controllare l’esportazione di 4 gruppi di merci al fine di prevenire eventuali distorsioni del mercato negli Stati membri confinanti. L’Ucraina presenterà un piano d’azione alla piattaforma di coordinamento mentre la Commissione Europea si asterrà dall’imporre qualsiasi restrizione finché le misure efficaci introdotte dall’Ucraina non saranno pienamente operative.

PUBBLICAZIONI IG

Italia

Austria

Finlandia

Francia

  • Pubblicazione di una modifica ordinaria approvata del disciplinare dell’IGP “Melon du Haut-Poitou

Germania

Polonia

Slovacchia

Spagna

  • Pubblicazione di una domanda di approvazione di una modifica non minore dell’IGP “Cecina de León
  • Pubblicazione di una domanda di registrazione dell’IGP “Cabrito de Extremadura
  • Approvazione di una modifica non minore del disciplinare dell’IGP “Espárrago de Navarra
  • Approvazione di una modifica dell’Unione del disciplinare della DOP “Ribera del Guadiana
  • Pubblicazione di una modifica ordinaria approvata del disciplinare della DOP “Cabrales

Svezia

Ungheria

IG EXTRA UE

Turchia

DA LEGGERE

  • Contributo dei Piani Strategici per le zone rurali: lo studio pubblicato dalla Commissione Europea ha analizzato il modo in cui gli Stati membri hanno scelto di attuare i piani strategici della PAC alla luce degli obiettivi stabiliti nella visione a lungo termine per le zone rurali, in particolare su quattro aree di intervento. Pur riconoscendo che l’intera PAC è rilevante per le aree rurali, lo studio si concentra su come i piani strategici sostengono le zone rurali al di là dell’agricoltura e della silvicoltura. Approfondisci
  • Monitoraggio del commercio agroalimentare UE: nel mese di giugno la bilancia commerciale dell’UE ha raggiunto i 32,9 miliardi di euro nel 2023, ovvero 6,5 miliardi in più rispetto al periodo gennaio-giugno 2022. Le esportazioni si sono attestate a 19,6 miliardi di euro a giugno mentre le importazioni sono scese, nello stesso mese, a 13 miliardi di euro. Approfondisci
  • Indice FAO dei prezzi alimentari di settembre: sostanzialmente invariato l’Indice di settembre, che registra di una media di 121,5 punti, rispetto ai 121,4 di agosto. In aumento i prezzi dei cereali (+1%), a causa dell’incremento del mais (+7%), e dello zucchero (+9,8%), che ha raggiunto il livello più alto da novembre 2010. In calo invece le quotazioni dei prodotti lattiero-caseari (-2,3%) degli oli vegetali (-3,9%) e della carne (-1%). Approfondisci

 

 Attività finanziata con il contributo Masaf D.M. n. 250758 del 15 maggio 2023.