Bollettino informativo – Ottobre 2021Bollettino n.21445 del 09/11/2021
Approfondimento normativo mensile


PRATICHE COMMERCIALI SLEALI

RELAZIONE SULLO STATO DI RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA UE
Il 17 aprile 2019 veniva pubblicata la Direttiva (UE) 2019/633 sulle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare, che tutti gli Stati membri avrebbero dovuto ratificare entro il 1 maggio 2021 per l’entrata in vigore entro sei mesi dopo (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32019L0633).
La direttiva è stata introdotta al fine di vietare un elenco di pratiche commerciali sleali, per lo più legate a squilibri considerevoli nel potere contrattuale tra fornitori e acquirenti, che si discostano nettamente dalle buone pratiche commerciali. La direttiva è vincolante per tutti i 27 Stati membri e prevede un livello minimo di armonizzazione attraverso la definizione di un elenco di pratiche commerciali sleali vietate nelle relazioni tra acquirenti e fornitori lungo la filiera agricola e alimentare. La normativa stabilisce, inoltre, disposizioni minime circa il proprio ambito di applicazione ed il coordinamento tra le autorità di contrasto dei diversi Stati membri. Gli Stati hanno potuto scegliere se adottare o mantenere norme nazionali che vanno al di là delle pratiche commerciali sleali elencate nella direttiva, a condizione che esse siano compatibili con le norme relative al funzionamento del mercato interno. Al 31 luglio, sedici Stati membri – BG, DK, EL, FI, FR, IE, LV, NL, HR, HU, LU, DE, LT, MT, SE e SK – hanno ratificato la direttiva includendola nella legislazione nazionale. Per quanto riguarda la qualifica formale, dodici di
questi Stati hanno qualificato la misura di recepimento come normativa in materia di pratiche commerciali sleali, a differenza di: Finlandia, in cui è stata qualificata come legge in materia di mercato che stabilisce ulteriori norme sulla regolamentazione (come, ad esempio, quelle relative agli accordi a norma del Regolamento UE n.1308/2013); Bulgaria che ha introdotto un nuovo capitolo nella legge concernente la tutela della concorrenza; Francia che ha invece integrato le disposizioni del codice del commercio; Germania che ha aggiunto una nuova sezione alla legge sulla struttura dei mercati agricoli (“Legge sul rafforzamento delle organizzazioni e delle filiere agricole”). Ad eccezione della Lettonia, le cui disposizioni includono anche divieti applicabili ai rivenditori al dettaglio di prodotti non alimentari, e della Francia, il cui recepimento si basa in parte su disposizioni preesistenti con un ambito di applicazione generale (anziché limitato al
settore agroalimentare), tutti gli altri Stati membri hanno adottato una normativa settoriale che si applica esclusivamente al settore agricolo e alimentare. Un quadro più completo emergerà una volta che tutti gli Stati membri avranno completato il processo di recepimento. La prima valutazione della direttiva a livello dell’UE e una relazione sulle principali conclusioni di tale valutazione saranno presentate entro il 1 novembre 2025. La relazione della Commissione Europea è disponibile al seguente link: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32019L0633&from=EN

PROTEZIONE IG

PROTEZIONE IG NON AGROALIMENTARI – STUDIO CE
La rilevanza dei prodotti non agroalimentari con un riferimento geografico è ormai nota: diversi Paesi non UE riconoscono tali prodotti come IG. Pertanto, la Commissione Europea ha pubblicato “Study on enforcement and control rules for geographical indication (GI) protection for non-agricultural products in the EU”, che contiene l’analisi di 30 prodotti, provenienti da vari Stati membri UE e non UE, per esaminare le diverse possibilità di tutela esistenti, tra cui: marchi collettivi UE; marchi di certificazione UE; marchi di certificazione nazionali; sistemi di
protezione nazionali sui generis per i prodotti non agroalimentari; sistema sui generis UE di protezione IG; sistemi di protezione nei Paesi non UE.
Lo studio della CE è reperibile al link: https://ec.europa.eu/docsroom/documents/46632

RIORGANIZZAZIONE DELLA DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA
La DG Agri, guidata dal direttore Generale Wolfgang Burtscher, è attualmente suddivisa in dieci Direzioni specializzate:
A – Internazionale;
B – Qualità, ricerca e innovazione;
C – Strategia, semplificazione e analisi politica;
D – Sostenibilità e sostegno al reddito;
E – Programmi di sviluppo rurale I;
F – Programmi di sviluppo rurale II;
G – Mercati e osservatori; H – Affidabilità ed audit;
I – Legislazione e procedure agricole;
R – Gestione delle risorse (alle dirette dipendenze del Direttore generale).

Una riorganizzazione, non ancora ufficialmente approvata, dovrebbe comportare una riduzione dell’organico con l’accorpamento di alcune unità e la creazione di nuove Direzioni per agricoltura sostenibile, produzioni biologiche e implementazione dei piani strategici PAC. Le nuove Direzioni specializzate sarebbero dunque le seguenti:

A – Strategie e analisi politiche;
B – Agricoltura sostenibile;
C – Strategie nazionali I;
D – Strategie nazionali II;
E – Mercati resilienti;
F –Consapevolezza, ricerca e Indicazioni Geografiche;
G – Internazionale;
H – Affidabilità
e audit;
I – Legislazione, affari istituzionali e procedurali;
R – Gestione delle risorse.
La Direzione B – Agricoltura
sostenibile sarà a sua volta suddivisa in:
B.1 – Sostenibilità economica;
B.2 – Sostenibilità ambientale;
B.3 – Sostenibilità sociale;
B.4 – Biologico.
Le Indicazioni Geografiche attualmente sono nella Direzione B, unità B.3, guidata da Francis Fay, che dal 1 febbraio 2022 verrebbe sostituito da Joao Onofre, attuale Capo unità vino.
Organigramma DG Agri https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/organisation_charts/organisation-chart-dg-agri_en.pdf

PARLAMENTO EUROPEO

FARM TO FORK

STRATEGIA FARM TO FORK (F2F) – DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE
Il 20 ottobre il Parlamento Europeo ha adottato la risoluzione sulla strategia “Dal produttore al consumatore” per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente:
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2021-0425_IT.html
Le considerazioni alla base della risoluzione sono un approccio “olistico” del sistema alimentare europeo, l’interrelazione e la responsabilità condivisa di tutti gli attori lungo la catena di approvvigionamento, il ruolo chiave degli agricoltori nella fornitura di beni pubblici ed anche nella lotta contro i cambiamenti climatici; il ruolo dei diritti e delle responsabilità dei consumatori nonché della loro redditività economica a lungo termine.

I PROBLEMI AMBIENTALI
Entro il 2050 il 90 % dei terreni subirà alterazioni significative, mentre il 75% le ha già subite e l’l’85% delle zone umide è già andato perso. La biodiversità è fondamentale per la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, il benessere umano e lo sviluppo mondiale: la sua perdita mette a repentaglio la produzione agricola, i sistemi alimentari e l’alimentazione. Si stima che i costi economici e sociali, a livello globale, relativi al degrado del suolo vanno dai 5500 ai 10500 miliardi € l’anno. L’80% della deforestazione mondiale si ritiene dovuta all’espansione dei terreni agricoli e la domanda dell’UE di prodotti quali olio di palma, carne, soia, cacao, mais, legname e gomma è un importante fattore di deforestazione, distruzione degli ecosistemi e violazione dei diritti umani associati nei Paesi terzi. Il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) ha affermato che per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C sarebbero necessari cambiamenti rapidi, profondi e senza precedenti in tutti gli aspetti della società. I sistemi alimentari sono responsabili del 29% delle emissioni di gas a effetto serra a livello
mondiale ed esercitano un effetto profondo sul clima, sulla biodiversità, sull’acqua, sull’aria e sul suolo. Il settore agricolo dell’UE produce circa il 10% delle emissioni totali di gas a effetto serra dell’UE, che sono state ridotte di circa il 20% dal 1990. Inoltre, l’agricoltura può contribuire attivamente al sequestro del carbonio ma attualmente è la terza fonte più importante di emissioni primarie di PM10. Infine, l’UE consuma livelli di azoto e di fosforo rispettivamente sette e tre volte superiori a quelli sostenibili ed equi per i limiti del pianeta.
LA NECESSITÀ
Il sistema alimentare europeo deve garantire alimenti di alta qualità e la sicurezza nutrizionale, anche per mantenere e ristabilire la salute dell’ecosistema, in coerenza con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Inoltre, l’uso incauto di pesticidi è una fonte significativa di inquinamento, incidendo negativamente sulla salute umana, animale e vegetale. Pertanto è necessario ridurre significativamente la dipendenza, il rischio e l’uso di pesticidi nocivi nonché l’uso di fertilizzanti e antibiotici.
LA SALUTE
Si stima che oltre 950.000 decessi (uno su cinque) avvenuti nel 2017 nell’UE e la perdita di oltre 16 milioni di anni di vita in buona salute siano attribuibili a diete poco sane. Inoltre, circa la metà delle malattie zoonotiche a partire dal 1940 deriva da cambiamenti di uso del suolo e gli impatti sulla salute animale si ripercuotono direttamente sulla sostenibilità del sistema alimentare. Infine, la resistenza agli antimicrobici rappresenta una grave minaccia per la salute umana: ridurre e minimizzare l’uso di antibiotici nel settore zootecnico contribuirà a rallentarne la comparsa e la diffusione. Occorre un equilibrio coerente fra i tre pilastri della sostenibilità, compresi l’ambiente, il clima, la biodiversità, la salute pubblica, l’economia e l’accessibilità economica degli alimenti, ed altri fattori importanti quali la ricerca e l’innovazione, la politica commerciale e la politica in materia di rifiuti.
LO STUDIO
Nel contesto degli obiettivi climatici 2030 e della PAC, il Centro comune di ricerca (JRC) e la DG Agri hanno pubblicato lo studio “Modellizzazione delle ambizioni ambientali e climatiche nel settore agricolo…potenziali effetti di determinati obiettivi delle strategie Dal produttore al consumatore e Biodiversità”. Le strategie porteranno benefici ambientali e climatici significativi, come la riduzione delle emissioni di gas effetto serra e di ammoniaca, del surplus lordo di nutrienti e dell’uso di pesticidi, sebbene la portata in termini di benefici ambientali ed economici positivi non sia completamente quantificata. I risultati mostrano anche un calo della produzione dell’UE e variazioni dei prezzi e del reddito. L’aumento dei prezzi agricoli compenserà la
diminuzione della produzione per alcuni prodotti. In conclusione, secondo lo studio, la PAC aiuterà a raggiungere gli obiettivi e ad accelerare la transizione dell’agricoltura dell’UE verso una maggiore sostenibilità, ma il successo dipenderà dall’ambizione delle misure nei Piani Strategici della PAC degli Stati membri. L’attenzione, quindi, dovrà ora concentrarsi sulla finalizzazione dei Piani Strategici, in linea con il Green Deal.
Per approfondimenti:
https://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014_2019/plmrep/COMMITTEES/AGRI/DV/2021/10-11/JRC_repor t_Modelling_environmental_and_climate_ambition.EN.pdf

RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO

ANALISI DELLA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
SULLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE IG (paragrafo 87):
Il PE riconosce il ruolo degli schemi di qualità e delle IG; accoglie con favore al revisione della politica UE sulle Indicazioni Geografiche per favorire sostenibilità, produttori, consumatori e tutta la società attraverso prodotti di qualità con un forte legame ai territori di produzione; sottolinea la necessità di migliorare la loro conoscenza da parte dei consumatori e la distintività con i prodotti generici; ritiene necessario ridurre il peso amministrativo per i piccoli produttori che vogliono aderire al sistema ed agire per la protezione dei prodotti contro le imitazioni ed a livello internazionale; sottolineano l’importanza delle IG degli accordi commerciali UE con i Paesi terzi.
SULLA ETICHETTATURA NUTRIZIONALE -FOPNL, (par. 94):
Le etichette nutrizionali sulla parte anteriore dell’imballaggio sono strumenti chiave per aiutare i consumatori a fare scelte alimentari più informate, più equilibrate e più sane. Il sistema di etichettatura nutrizionale dovrebbe aiutare i consumatori a compiere scelte alimentari più sane fornendo loro informazioni comprensibili sugli alimenti che consumano. Il PE invita la Commissione a garantire che sia sviluppata un’etichetta nutrizionale, obbligatoria e armonizzata a livello dell’UE, basata su dati scientifici validi e indipendenti e su una comprovata comprensione dei consumatori, con accesso aperto a tutti gli operatori del mercato, compresi gli operatori di piccole e medie dimensioni, tenendo conto dell’onere aggiuntivo per gli operatori del settore alimentare. Per agevolare il confronto tra i prodotti, essa dovrebbe includere un elemento interpretativo per fornire informazioni trasparenti, comparabili e armonizzate sui prodotti. Il PE invita la Commissione a tenere debitamente conto delle caratteristiche specifiche dei prodotti con un solo ingrediente e dei prodotti rientranti nei regimi di qualità europei (DOP, IGP, IG ecc.), in particolare l’invariabilità della loro composizione, pur sottolineando che qualsiasi considerazione in merito a potenziali esenzioni dovrebbe essere frutto di un ragionamento scientifico.
SULLA ETICHETTATURA D’ORIGINE (par.94):
Il PE accoglie con favore l’iniziativa della Commissione volta a migliorare l’etichettatura d’origine e la sua valutazione di estenderla a una gamma più ampia di prodotti; ribadisce la sua richiesta di etichettatura d’origine obbligatoria; sottolinea che essa dovrebbe essere completa e armonizzata e riguardare tutti i prodotti alimentari nonché le strutture di ristorazione e la vendita al dettaglio, pienamente verificabile e tracciabile; sottolinea che il regolamento sulla fornitura di informazioni sugli alimenti deve essere rivisto con particolare attenzione al latte e alla carne quali ingredienti; invita la Commissione a rettificare l’attuale prassi secondo cui i prodotti i cui ingredienti primari non sono di provenienza locale o regionale possono essere commercializzati come tali se l’origine di tali ingredienti primari non locali è indicata in caratteri minuscoli e a rendere più visibile al consumatore l’origine degli ingredienti primari; invita la Commissione a proporre modifiche legislative per le norme sull’etichettatura del miele che si traducano in una migliore informazione ai consumatori e a sostenere il settore dell’apicoltura dell’UE rafforzando le ispezioni all’importazione al fine di prevenire le importazioni di miele adulterato, sottolineando al contempo che tutte le etichette del Paese di origine devono essere efficacemente applicate per combattere le frodi alimentari.
SULLA PROMOZIONE (paragrafo 84):
Il PE chiede che siano apportati miglioramenti in modo non discriminatorio alla politica di promozione dei prodotti agricoli e alimentari dell’UE nonché ai programmi scolastici dell’UE e all’iniziativa europea “Pasti sani a scuola”; ritiene che tali miglioramenti dovrebbero rafforzare la produzione agricola europea di alta qualità e contribuire a una produzione e a un consumo sostenibili in linea con tale strategia, il Green Deal europeo e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile; ritiene che questi miglioramenti dovrebbero concentrarsi su messaggi educativi basati sui dati scientifici disponibili, sui marchi di qualità dell’UE, come il marchio biologico e le Indicazioni Geografiche, sulle filiere corte locali e regionali, su un’alimentazione e stili di vita sani e sulla promozione di un maggiore consumo di frutta e verdura nell’ambito di una dieta variegata ed equilibrata e un minor apporto di zuccheri, sale e grassi, con l’obiettivo di ridurre i tassi di obesità.
SULLA DIETA (par. 97):
Il PE sottolinea che è necessario trasformare i modelli di consumo dell’intera popolazione indirizzandoli verso cibi, regimi alimentari e stili di vita più sani, compreso un aumento del consumo di prodotti vegetali e di origine vegetale sostenibili e prodotti localmente, come frutta e verdura fresca, cereali integrali e legumi, e che occorre affrontare il consumo eccessivo di carne e prodotti ultra-trasformati nonché di prodotti ricchi di zuccheri, sale e grassi, a beneficio altresì dell’ambiente e del benessere degli animali e a garanzia di un’economia più resiliente; invita la Commissione ad elaborare tali raccomandazioni scientifiche e azioni specifiche per promuovere in modo efficace regimi alimentari sani, sostenibili e più equilibrati.
Per approfondimenti:
https://w w w.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20211014IPR14914/new-eu-farm-to-fork-strateg y-tomake-our-food-healthier-and-more-sustainable

GREEN DEAL

STUDI E DICHIARAZIONI SUGLI EFFETTI DEL GREEN DEAL AL 2030 CENTRO COMUNE DI RICERCA (JRC)
Modellizzazione delle ambizioni ambientali e climatiche nel settore agricolo…potenziali effetti di determinati obiettivi delle strategie “Dal produttore al consumatore” e “Biodiversità”, nel contesto degli obiettivi climatici 2030 e della PAC: https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC121368
Il Centro comune di ricerca, in inglese Joint Research Centre, JRC, è una Direzione generale della Commissione Europea: DG-JRC, Directorate-General Joint Research Centre (in origine Euratom), che dispone di sette centri di ricerca in Belgio, Germania, Paesi Bassi, Spagna ed Italia (Ispra). Il Centro fornisce un sostegno scientifico e tecnico alla progettazione, allo sviluppo, all’attuazione e al controllo delle politiche della UE, da cui è direttamente finanziato allo scopo di garantire l’indipendenza delle attività di ricerca da interessi privati o dalle singole politiche nazionali: https://ec.europa.eu/jrc/en
Secondo il JRC, le strategie potrebbero comportare benefici ambientali e climatici significativi, sebbene in termini non completamente quantificati, ma anche un calo della produzione e variazioni dei prezzi e del reddito. La PAC aiuterà a raggiungere gli obiettivi e ad accelerare la transizione dell’agricoltura verso una maggiore sostenibilità, ma il successo dipenderà dall’ambizione delle misure nei Piani Strategici da parte degli Stati membri.
Per approfondimenti:
https://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014_2019/plmrep/COMMITTEES/AGRI/DV/2021/10-11/JRC_report_Modelling_environmental_and_climate_ambition.EN.pdf

UNIVERSITÀ DI WAGENINGEN (PAESI BASSI)
Considerata un centro di ricerca di livello mondiale nel campo delle scienze agrarie (https://www.wur.nl/en/ wageningen-university.htm)ha realizzato uno studio approfondito su 25 aziende agricole UE, commissionato da Croplife Europe, l’associazione per la protezione delle colture attraverso soluzioni innovative, basate sulla scienza (https://croplifeeurope.eu/about-us/). In esso si mette in evidenza come la probabile conseguenza della riduzione di pesticidi e concimi entro il 2030 voluta dalle strategie Farm to Fork e Biodiversity della Commissione Europea avrà riflessi negativi sulle produzioni agricole e di conseguenza un aumento dei prezzi, minori esportazioni e maggiori importazioni. Lo studio è reperibile al link https://www.wur.nl/en/news-wur/Show/Green-Deal-probably-leads-to-lower-agricultural-yields.htm
US DEPARTMENT OF AGRICULTURE:
Fin dall’inizio, il servizio di ricerca economica USA ha condotto un’analisi sull’impatto delle nuove strategie UE, dati i suoi riflessi a livello mondiale. Le conclusioni prefigurano un calo nella produzione agricola ed un aumento dei prezzi. Lo studio è reperibile al link: https://www.ers. usda.gov/webdocs/publications/99741/eb-30.pdf?v=4672
UNIVERSITÀ DI KIEL (GERMANIA)
L’Istituto ha pubblicato una simulazione sugli effetti delle strategie UE per produzione, commercio, benessere ed ambiente, col calcolo in termini percentuali ed in valori assoluti per i vari ambiti. In particolare, viene prefigurato l’impatto per le varie regioni europee e la relazione con le politiche agricole, richiamando la necessità di adottare precisi meccanismi di governance. Lo studio é reperibile al link: https://www.uni-kiel.de/en/details/news/199-farm-to-fork
https://grain-club.de/fileadmin/user_upload/Dokumente/Farm_to_fork_Studie_Executive_Summary_EN.pdf
Un confronto predisposto dalla Commissione Europea
sulle conclusioni dei vari studi é disponibile al link https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/food-farming-fisheries/key_policies/documents/factsheet-farmtofork-comparison-table_en.pdf
Da notare poi la Dichiarazione congiunta sul voto al Parlamento europeo in merito alla strategia “Dal produttore al consumatore”: sottoscritta da 30 associazioni che rappresentano gli operatori della catena alimentare, fra cui Copa-Cogeca, EDA -European Dairy Association, COCERAL – Associazione europea per il commercio di cereali, IBC – Confederazione internazionale dei macellai, CEVI – Confederazione europea dei viticoltori indipendenti. Gli attori della catena alimentare fanno presente numerosi punti ancora oscuri sugli effetti della strategia quali
gli effetti della rilocalizzazione del carbonio, l’autonomia strategica dell’Europa o i prezzi al consumatore. Tutti convengono sull’invito fatto dal Parlamento Europeo alla Commissione di preparare una valutazione dell’impatto esaustiva della propria strategia (v. link https://copa-cogeca.eu/press-releases). In sintesi, tutti i modelli usati per tali studi non permettono comunque di valutare completamente gli effetti delle due strategie nel futuro. Questo è dovuto anche alla presenza di notevoli variabili quali ad esempio i cambiamenti nelle percezioni e nelle scelte dei consumatori, le acquisizioni di ricerca ed innovazione, le nuove tecnologie.

COMMERCIO

ACCORDO UE-USA SUI DAZI
Il 31 ottobre la presidente della Commissione UE von der Leyen ed il presidente USA Biden si sono accordati per iniziare le discussioni su un accordo generale di sostenibilità per acciaio ed alluminio. UE ed USA intendono implementare le relazioni nell’ottica della decarbonizzazione delle industrie di acciaio ed alluminio per contrastare i cambiamenti climatici. Di conseguenza, i due Presidenti hanno deciso di interrompere il contenzioso in sede OMC/WTO. Questo rilevante accordo segue la sospensione del contenzioso in sede OMC/WTO sui sussidi all’industria aeronautica Boeing-Airbus, che aveva comportato nel 2019 l’introduzione di dazi supplementari USA sull’import di prodotti anche alimentari UE. Nello specifico, gli USA interrompono le misure Section 232 sui dazi supplementari per l’import di acciaio ed alluminio dalla UE e l’Unione Europea interrompe l’adozione di contromisure sulle importazioni dagli USA.
Nota: A giugno 2018, l’amministrazione Trump introdusse dei dazi aggiuntivi sulle importazioni di acciaio ed alluminio dalla UE ed ulteriori dazi nel 2020 sulle importazioni di altri derivati da tali metalli. Il valore totale delle esportazioni UE di acciaio ed alluminio verso gli USA ammontava a €6.4 miliardi. L’UE rispose immediatamente con delle contromisure sull’export di prodotti USA di un valore pari a €2.8 miliardi. Ulteriori dazi UE sull’import di beni per un valore complessivo di €3.6 miliardi erano previsti dal 1 giugno 2021, ma l’UE aveva già deciso di sospenderli fino al 1 dicembre 2021 per trovare una soluzione negoziale.
Testo dell’accordo: https://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2021/october/tradoc_159890.pdf
Comunicato stampa congiunto: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_21_5724

PUBBLICAZIONI IG

ITALIA: Pubblicazione di una domanda di approvazione di una modifica non minore del disciplinare di produzione del formaggio DOP Raschera https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:52021XC1029(03)

CROAZIA: Pubblicazione della domanda di registrazione per l’olio DOP «Bračko maslinovo» ulje https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/uri=CELEX:52021XC1004(01)&from=FR

FRANCIA: Pubblicazione delle domande di registrazione per le IGP della Corsica «Saucisson sec de l’Ile de Beauté» / «Salciccia de l’Ile de Beauté» https://eurlex.europa.eu/legal-content/I T/TXT/HTML/?uri=CELEX:52021XC1014(02)&from=FR

«Pancetta de l’Ile de Beauté»/«Panzetta de l’Ile de Beauté» https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52021XC1014(03)&from=FR

«Figatelli de l’Ile de Beauté »/« Figatellu de l’Ile de Beauté» https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52021XC1015(03)&from=FR

«Bulagna de l’Ile de Beauté» PGI

GRECIA: Approvazione di una modifica non minore al disciplinare dell’olio d’oliva DOP «Σητεία Λασιθίου Κρήτης» (Sitia Lasithiou Kritis) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021R1762&from=FR

PORTOGALLO: Pubblicazione della domanda di registrazione per la DOP «Carne Ramo Grande» https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/uri=CELEX:52021XC1001(08)&from=FR

IG EXTRA UE

MONGOLIA: Pubblicazione della domanda di registrazione per le bacche di olivello spinoso IGP «Увс чацаргана/Uvs chatsargana» https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52021XC1001(07)&from=FR
La zona d’origine è la provincia mongola di Uvs, caratterizzata da monti che superano i 4 mila metri con al centro un’ampia pianura che comprende il lago salato di Uvs, che presenta grandi concrezioni di sale, evidenti sulle rive. L’ambiente naturale è estremamente aspro, con temperature che oscillano tra i +36°C in estate e i -49°C in inverno. Per resistere a tali variazioni di temperature estreme, le bacche sviluppano un maggior contenuto di olio, di carotene e di altre sostanze. L’olivello spinoso era originariamente una pianta selvatica. Storicamente, lo stile di vita nomade tradizionale del popolo mongolo implicava una dieta specifica costituita principalmente da latticini e carne. Le carenze nutrizionali, soprattutto vitaminiche, erano quindi frequenti. Nella parte occidentale della Mongolia, in particolare nella regione di Uvs dove l’olivello spinoso era endemico, gli abitanti che si nutrivano delle sue bacche erano però in condizioni fisiche migliori di altri. Grazie alle sue qualità specifiche e ai suoi nutrienti, lo «Увс чацаргана/Uvs chatsargana» è riconosciuto anche a livello internazionale, soprattutto in Giappone e Corea, dove è usato come materia prima per succhi di frutta biologici e prodotti cosmetici.

NOTIZIE

L’INDIA RICONOSCE 51 NUOVE IG: il sistema IG indiano include prodotti che comprendono agroalimentari ed artigianato. Il National GI registry si é arricchito di 51 denominazioni, di cui 12 dalla UE, quali Gorgonzola, Münchner Bier (Germania), Chios Mastiha (Grecia), Žatecký chmel (Repubblica Ceca). https://www.origin-gi.com/worldwide-gi-compilation/?orglobal_search=&or-country_of_origin=IN&or-world_regions=&or-legal_protection=&or-type_of_product=&or-product_tag=&filters-submit=Filter#gi-table

TUTELA – SUCCESSO DEL COGNAC IN CINA: il Bureau National Interprofessionnel du Cognac (BNIC) ha ottenuto da un tribunale cinese il riconoscimento che l’importazione e la vendita di prodotti contraffatti sono in contrasto con la marca collettiva « Cognac », protetta in Cina da giugno 2020 e registrata dal 2009. Tale decisione fa seguito al sequestro e distruzione nel 2019 di oltre 10 mila bottiglie di Cognac contraffatto dai servizi doganali di Chengdu, grazie alle informazioni fornite dal BNIC.

NUOVA IG RICONOSCIUTA IN QUÉBEC, CANADA: si tratta del Neuville Sweet Corn, un mais dolce coltivato a Neuville, in una zona situata lungo il fiume san Lorenzo a circa 35 km ad ovest di Montréal. Il Quebec ha sette denominazioni protette, di cui cinque Indicazioni Geografiche Protette: IGP Charlevoix Lamb, IGP Quebec Ice Cider, IGP Neuville Sweet Corn, IGP Quebec Wine and IGP Quebec Ice Wine https://cartv.gouv.qc.ca/en/recognized-designations/). La gestione di tali denominazioni é affidata al Conseil des appellations réservées et des termes valorisants, entità riconosciuta dal governo del Quebec. https://cartv.gouv.qc.ca/en
FAO DAIRY PRICE INDEX: l’indice mensile dei prezzi per latte e derivati ad ottobre ha raggiunto i 120.7 punti, in crescita del 2,2% rispetto a settembre e del 15.5 % rispetto allo stesso mese dello scorso anno, a dimostrazione della crescita dei prezzi, sostenuta anche dalle importazioni per assicurarsi delle scorte da parte dei Paesi deficitari. https://www.fao.org/economic/est/est-commodities/dairy/en/

BIOCOMBUSTIBILI ED ALIMENTI: Brasile, USA, UE sono i maggiori produttori mondiali usando canna da zucchero, mais, oli vegetali, ma la Cina intende raddoppiare la propria produzione nei prossimi cinque anni. Anche India, Indonesia, Malesia, Thailandia ed altri paesi seguono questa dinamica, correlata al prezzo del petrolio ed in concorrenza con le
commodities alimentari Fonte: World Bank Group. 2021. Commodity Markets Outlook: Urbanization and Commodity Demand, October 2021. World Bank, Washington, DC

FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE – WORLD ECONOMIC OUTLOOK: ultima previsone sull’andamento dell’economia mondiale condizionata dalla pandemia https://www.imf.org/en/Publications/WEO/Issues/2021/10/12/world-economic-outlook-october-2021

ENERGIA ED ALIMENTI: L’aumento dei costi energetici ha un effetto diretto sulle produzioni agricole. Eclatante il caso dei fertilizzanti, con anche una minore offerta per la minore disponibilità di materie prime. Se i prezzi di energia e fertilizzanti non si stabilizzeranno, i prezzi degli alimenti saranno soggetti a pressioni ascendenti.
Ref. World Bank Group. 2021. Commodity Markets Outlook: Urbanization and Commodity Demand, October 2021. World Bank, Washington, DC. License: Creative Commons Attribution CC BY 3.0 IGO

COP 26 – AIM FOR CLIMATE: fra le azioni per contrastare i cambiamenti climatici, la Agriculture Innovation Mission for Climate (AIM for Climate, é una iniziativa per “trasformare” la produzione agricola con investimenti pubblici e privati, sostenuta da 30 Paesi, dalla FAO, Bill and Melinda Gates Foundation, dalla presidenza UK della COP26 La iniziativa é stata formulata dal presidente Biden e dal primo ministro UAE , lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum. Sono tre i settori di investimento: ricerca scientifica di base, ricerca applicata, disseminazione ed informazione. La presentazione ufficiale dell’iniziativa é avvenuta alla 26ma UN Climate Change Conference (COP26) a Glasgow
https://www.aimforclimate.org/

EMIRATI ARABI UNITI E PAESI DEL GOLFO – LA REALTÀ COMMERCIALE PER UE ED USA: i sei Paesi membri del Gulf Cooperation Council (GCC) (Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Saudi Arabia ed Emirati Arabi Uniti) sono una realtà sempre più rilevante e la sesta destinazione export per la UE. La Cina é il maggior partner commerciale col 15.8%, seguita dalla UE col 12.3% degli scambi totali nel 2020. Il 6.9% dell’export dai GCC’s é diretto verso la UE. Le importazioni agroalimentari di tali Paesi ammonta a circa 14.6 miliardi di dollari.
https://ec.europa.eu/trade/policy/countries-and-regions/regions/gulf-region/
https://apps.fas.usda.gov/newgainapi/api/Report/DownloadReportByFileName?fileName=Food%20and%20Agricultural%20Import%20Regulations%20and%20Standards%20Country%20Report_Dubai_United%20Arab%20Emirates_09-30-2021

CINA – INDICATORI ECONOMICI E COMMERCIO CON LA UE: il Covid-19 ha comportato un rallentamento nella crescita dell’economia cinese, che comunque sta condizionando il mondo. Quali gli effetti sul commercio con la UE, compresi i servizi? In cosa consiste l’interscambio di prodotti UE e cinesi? L’infografica del servizio di ricerca del PE e dell’Università europea fa il quadro della situazione.
https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/ATAG/2016/583775/EPRS_ATA(2016)583775_EN.pdf