Bollettino informativo – Novembre 2022Bollettino n.23005 del 17/01/2023
Approfondimento normativo mensile


RIFORMA IG

Parlamento

Il Relatore Paolo De Castro ha presentato il suo Progetto di Relazione ai membri della ComAGRI

L’8 novembre il Relatore della Riforma Paolo De Castro ha presentato il suo Progetto di Relazione ai colleghi della ComAGRI. La relazione è stata accolta con favore dagli eurodeputati ma, al contempo, sono state sollevate alcune preoccupazioni. Il Relatore ha riassunto brevemente gli emendamenti presentati alla proposta della CE e ha spiegato che cercherà di accogliere tutti i suggerimenti e le posizioni espresse dai diversi gruppi politici. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di mantenere l’approccio volto a creare un testo unico europeo per tutti i prodotti, compreso il settore vitivinicolo. L’eurodeputato Dorfmann, a nome del Relatore ombra Amaro, ha sottolineato la necessità di chiarire meglio la divisione delle competenze tra la Commissione Europea e gli Stati membri. Altresì, il gruppo del PPE ha auspicato che il vino sia mantenuto nell’OCM. La Relatrice ombra On. Tolleret ha espresso, invece, le proprie preoccupazioni circa il ruolo dell’EUIPO nonché sulla necessità di mantenere le norme sulle IG vitivinicole nell’OCM. Dichiarazioni simili a quelle dell’eurodeputato verde Gruffat e del membro dell’ECR Aguilar.
Al contrario, il Relatore della ComJURI Vàzquez ha difeso il memorandum d’intesa sull’EUIPO, la cui posizione è stata sostenuta anche dalla Relatrice del Comitato delle Regioni, Karine Gloanec-Maurin.

Parlamento

Discusso in ComJURI il Progetto di Parere del deputato Vázquez

Il Relatore Vàzquez ha presentato il suo Progetto di Parere alla ComJURI. La relazione rafforza la distribuzione delle competenze tra l’EUIPO e la DG Agri ed elimina gli atti delegati in tal senso. Inoltre, sottolinea come l’accordo stipulato tra la DG Agri e l’EUIPO è fruttuoso e funziona molto bene, considerata la mancanza di lamentele pervenute dai produttori. Il 24 gennaio, in ComJURI, dovrebbero essere votati gli emendamenti presentati.

Il Comitato economico e sociale europeo presenta il Parere sulla proposta di Regolamento delle IG

Il 22 novembre il Comitato economico e sociale europeo ha presentato il suo Parere sulla proposta di regolamento relativo alle Indicazioni Geografiche dell’UE. In primis, il CESE ritiene che le IG costituiscano un sistema molto particolare, che va ben oltre un diritto di proprietà intellettuale e, perciò, non dovrebbe essere gestito come un marchio. Per tale motivo, invita le istituzioni a valutare attentamente la possibile delega di compiti di gestione all’EUIPO. Inoltre, specifica che la delega in questione risulta molto vaga come descritta nella proposta, sottolineando, inoltre, la mancanza di conoscenze in campo agricolo da parte di tale ufficio. In relazione alle procedure di registrazione, modifica, cancellazione e protezione delle IG, il CESE accoglie con favore la razionalizzazione per tutti i prodotti ma, al contempo, sottolinea la necessità di non andare oltre, in quanto si potrebbero danneggiare le peculiarità di ciascun settore. Favorevole, invece, alla disposizione della Commissione che introduce la possibilità di scegliere se presentare un’opposizione o semplicemente una dichiarazione di opposizione, poiché quest’ultima potrebbe ridurre l’onere amministrativo connesso alla gestione delle opposizioni.
In tema di accordi commerciali, nel Parere emerge la richiesta, nei confronti della DG GROW, di includere il riconoscimento e la protezione delle IG in tutti i bilaterali. Sulla sostenibilità sostiene che questa sia già presente nelle IG e che debba essere formata da tre diversi pilastri: ambientale, economico e sociale. Sempre in tale ambito, esprime i rischi derivanti dall’inserimento di elementi di sostenibilità nel disciplinare di produzione, in quanto la loro modifica richiederebbe tempistiche eccessivamente prolungate. Inoltre, per evitare che i produttori debbano seguire gli stessi impegni e non possano differenziarsi tra loro sul mercato, ritiene che le istituzioni debbano consultare i produttori di IG per valutare se gli impegni in materia di sostenibilità debbano essere integrati nel disciplinare o se sia più opportuno inserirli in un sistema ad hoc.
Richiesto anche un rafforzamento del ruolo delle associazioni di produttori, specificando che l’inserimento al loro interno di funzionari pubblici e organizzazioni di consumatori potrebbe complicare ulteriormente il lavoro delle associazioni. Il riconoscimento delle stesse, invece, dovrebbe essere basato unicamente sulla proporzione di produttori rappresentati e non sulla proporzione del volume di produzione, evitando così che una minoranza di grandi produttori blocchi decisioni sostenute da un’ampia maggioranza di produttori. Per quanto attiene alle categorie che costituiscono le associazioni di produttori, il CESE giudica opportuno includere in esse anche i produttori di materie prime per le DOP.
Accolto con favore, invece, il conferimento alle associazioni di un controllo sulla possibilità di utilizzare un prodotto IG come ingrediente, indicandolo nella denominazione dell’alimento trasformato e nella sua commercializzazione.
Il Documento manifesta, altresì, il rischio derivante dalla definizione di evocazione, in quanto capace di indebolire la protezione contro tali pratiche man mano che esse si evolvano nel tempo e, pertanto, raccomanda di eliminarla dal testo e di basarsi sulla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE. Infine, esprime rammarico per l’assenza di misure volte a facilitare e sostenere i produttori nella registrazione di nuove IG e a promuovere tale sistema negli Stati membri sottorappresentati.

COMMERCIO

Commissione

Prosegue il lavoro della Commissione sul testo dell’Accordo UE-Australia

Il testo dell’Accordo UE-Australia in tema di Indicazioni Geografiche è stato quasi concordato. Tra le previsioni, la possibilità di includere la protezione contro lo sfruttamento della reputazione delle IG e l’impossibilità di cancellazione per un IG il cui nome venga definito successivamente come generico. Inoltre, gli elenchi delle Denominazioni Protette potranno essere ampliati in futuro. In relazione alle specifiche Indicazioni Geografiche Protette, per circa 30 di queste sarà problematico ottenere la piena protezione e, perciò, verranno discusse soluzioni su misura come phasing out o grandfathering. Il prossimo round di negoziati si terrà a febbraio 2023.

L’UE proteggerà 10 nuove Indicazioni Geografiche colombiane, peruviane ed ecuadoriane

 Dinanzi la nona riunione del Comitato per il Commercio è stato stabilito di proteggere dieci nuove IG provenienti da Colombia, Perù ed Ecuador. La Decisione rientra nell’accordo commerciale tra l’UE e la Colombia e il Perù, applicato in via provvisoria dal 2013, mentre l’Ecuador è divenuto parte contraente nel 2017. I nuovi termini protetti si riferiscono al prodotto colombiano “Bocadillo Veleño” (un dolce con polpa di guava e canna da zucchero avvolto nelle foglie della pianta bijao), ai tre provenienti dall’Ecuador “Café de Galapagos” (fagioli di caffè), “Maní De Transkutukú” (un’arachide raccolte a mano) e “Pitahaya Amazónica De Palora” (frutto). Infine, sarà garantita la protezione contro le imitazioni e le usurpazioni anche a sei prodotti peruviani: “Aceituna de Tacna” (oliva), “Cacao Amazonas Perú” (cacao), “Café Machu Picchu-Huadquiña” (fave da caffè coltivate vicino ai siti storici di Machu Picchu), “Café Villa Rica” (fagioli da caffè), “Loche de Lambayeque” (frutto utilizzato nelle preparazioni dolci e salate) e “Maca Junín Pasco” (prodotto vegetale).

PAC 2023-2027

Commissione

La Commissione approva il Piano Strategico dell’Italia

È stato approvato il Piano Strategico italiano della nuova Politica Agricola Comune, che inizierà il 1° gennaio 2023. Le piccole e medie aziende italiane riceveranno un pagamento redistributivo per ottenere un sostegno finanziario più equo. Inoltre, circa 800mila agricoltori riceveranno finanziamenti specifici per partecipare a strumenti di gestione del rischio, in modo da fronteggiare meglio i numerosi eventi climatici avversi. Nell’ambito dei suoi impegni ambientali, il Piano dell’Italia mira ad aumentare la superficie coltivata secondo il metodo di produzione biologico al 25% del totale dei terreni agricoli. Inoltre, il Piano promuoverà strategie di sviluppo locale che raggiungono il 56% della popolazione rurale attraverso i gruppi d’azione locali (GAL). Il nostro Paese sarà anche tra i primi ad attuare la nuova condizionalità sociale della PAC per garantire la sicurezza sul lavoro e arginare lo sfruttamento dei lavoratori. Infine, 1,1 miliardi di euro saranno destinati ad aiutare i giovani agricoltori. L’Italia beneficerà complessivamente di oltre 35 miliardi di euro, di cui oltre 26 miliardi provenienti dall’Unione Europea e i restanti di dotazione nazionale.

AMBIENTE

Parlamento e Consiglio

Fit for 55: regole più severe per le emissioni di gas serra nell’UE

Il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla revisione del regolamento sulla condivisione dello sforzo (Effort Sharing Regulation – ESR), adottato nel 2018 al fine di stabilire obiettivi nazionali per ridurre le emissioni di vari settori, tra i quali l’agricoltura. L’accordo raggiunto in sede di trilogo persegue l’aumento dell’obiettivo obbligatorio di riduzione dei gas a effetto serra per il 2030 a livello UE dal 30% al 40% rispetto ai livelli del 1990. Per la prima volta tutti gli Stati membri dovranno ridurre le emissioni tra il 10 e il 50%, basando gli obiettivi di ciascuno Stato sul PIL pro capite e sul rapporto costo-efficacia. Per raggiungere tali obiettivi, ciascun Paese dovrà garantire ogni anno che non vengano superati i limiti annuali, definiti da una traiettoria di valori annuali indicativi di assorbimenti ed emissioni che termina nel 2030. Nell’accordo è stato raggiunto un equilibrio tra la necessità di flessibilità per i Paesi europei al fine di raggiungere i loro obiettivi, garantendo al contempo una transizione corretta e socialmente equa per tutti, e la necessità di colmare le lacune affinché la legge sul clima non sia compromessa. Tale equilibrio è stato raggiunto limitando le possibilità di trasferire, prendere in prestito e risparmiare le assegnazioni di emissioni. Flessibilità accordata, invece, per sostenere gli Stati membri che incontrano difficoltà nel conseguire i loro obiettivi a causa di eventi naturali, come incendi boschivi, organismi nocivi, effetti dei cambiamenti climatici e dei suoli organici sulle emissioni, a condizione che l’Unione raggiunga il suo obiettivo per il 2030. I Paesi dell’UE saranno autorizzati ad utilizzare il meccanismo di flessibilità fino a un limite fisso, a condizione, tra l’altro, che presentino prove alla Commissione. L’accordo introduce, inoltre, un meccanismo di governance, comprese le misure da adottare se uno Stato non raggiunge il suo obiettivo nazionale. Entro sei mesi dal primo bilancio globale nel quadro dell’accordo di Parigi, la Commissione presenterà una relazione sull’inclusione delle emissioni di gas a effetto serra diverse dalla CO₂ rilasciate dall’agricoltura, nell’ambito di applicazione del regolamento e sulla definizione di obiettivi post 2030 per il settore che utilizza il suolo. L’accordo politico del trilogo dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio e dal Parlamento, cosicché la nuova legge possa entrare in vigore.

Parlamento

Il Parlamento approva la Direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità

Il Parlamento Europeo ha approvato, in prima lettura, la proposta di Direttiva per quanto riguarda la comunicazione societaria sulla sostenibilità. La Corporate Sustainability Reporting Directive è stata adottata con 525 voti a favore, 60 contrari e 28 astensioni. Renderà le imprese più responsabili pubblicamente, obbligandole a divulgare regolarmente informazioni sul loro impatto sociale e ambientale. Ciò porrebbe fine al greenwashing, rafforzerebbe l’economia sociale di mercato dell’UE e getterebbe le basi per standard di rendicontazione sulla sostenibilità a livello globale. Le norme affronteranno le carenze dell’attuale legislazione in materia di divulgazione di informazioni di carattere non finanziario, introducendo specifici e dettagliati requisiti di rendicontazione sull’impatto delle imprese sull’ambiente, sui diritti umani e sugli standard sociali, in linea con gli obiettivi climatici europei. Le aziende saranno soggette ad audit e certificazioni indipendenti, affinché non vengano fornite informazioni poco affidabili, garantendo al contempo l’accesso digitale alle informazioni relative alla sostenibilità. I nuovi obblighi sanciti saranno applicati a tutte le grandi società con oltre 500 dipendenti, quotate e non, soggette alla direttiva sulla comunicazione finanziaria. Dal 1° gennaio 2025, invece, l’ambito di applicazione sarà esteso alle grandi imprese attualmente non soggette alla direttiva sopraccitata, con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di totale attivo. Infine, dal 1° gennaio 2026 sarà estero anche alle PMI e le altre imprese quotate, le quali potranno rinunciare all’imposizione di tale obbligo fino al 2028. Il Consiglio adotterà a breve la proposta, dopodiché sarà firmata e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

Parlamento

Presentato il Progetto di Relazione della ComENVI sulle emissioni industriali

Il Relatore della Commissione Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare Radan Kanev ha presentato il Progetto di Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica la direttiva relativa alle emissioni industriali. L’eurodeputato bulgaro propone di ridurre la portata del testo della Commissione presentato ad aprile. Infatti, secondo il suo parere l’ambito di applicazione dovrebbe limitato alle aziende agricole che superano la soglia di 300 unità di bestiame, a differenza delle 15o proposte dalla Commissione. Anche le aziende agricole estensive, biologiche e familiari nonché gli impianti di assemblaggio delle batterie sarebbero escluse dal campo di applicazione. Viene richiesta, altresì, una specifica norma che definisca l’agricoltura estensiva e familiare su piccola scala e che le forme sostenibili di allevamento su scala industriale beneficino di un regime di registrazione o di procedure semplificate. L’allevamento estensivo su piccola scala verrebbe definito come “l’allevamento di animali in aziende agricole di piccole e piccolissime dimensioni, secondo le definizioni nazionali, caratterizzato da bassi livelli di input per unità di superficie” Infine, il relatore propone di ridurre la sanzione minima per il mancato rispetto della normativa al 4% anziché all’8%.

PROTEZIONE

La Corte di Cassazione francese si pronuncia sulla riproduzione della forma o dell’aspetto del Morbier DOP

A seguito di una domanda di pronuncia giudiziale pervenuta alla Corte di Cassazione francese, la Quinta Sezione si è pronunciata sul procedimento del Syndicat Interprofessionnel de Défense du Fromage Morbier contro la Société Fromagère du Livradois SAS. La domanda verteva sull’interpretazione dell’articolo 13, paragrafo 1 del Regolamento 1151/2012 ed era stata presentata in merito ad una violazione della DOP “Morbier” e ad atti di concorrenza sleale e parassitaria contestati alla Società. La Società francese di formaggi, infatti, era stata autorizzata a produrre formaggio denominato “Montboissié du Haut Livradois” e, inoltre, aveva depositato il marchio americano “Morbier du Haut Livradois” e il marchio francese “Montboissier”. Tale Società è stata, però, accusata di produrre un formaggio che riprende l’aspetto visivo del prodotto protetto dalla DOP “Morbier”, integrando, in tal senso, un danno arrecato alla denominazione e atti di concorrenza sleale e parassitaria. A differenza di quanto stabilito dalla Cour d’Appel de Paris, la Cassazione, tenuto conto del carattere non limitativo dell’espressione “qualsiasi altra prassi”, stabilisce che non si può escludere che la riproduzione della forma o dell’aspetto di un prodotto oggetto di denominazione registrata, senza che tale denominazione figuri sul prodotto o sul suo packaging, possa rientrare nell’applicazione del Regolamento europeo, in quanto tale riproduzione potrebbe indurre in errore il consumatore sulle vera origine del prodotto. L’art. 13, paragrafo 1, lettera d) deve quindi essere interpretato nel senso che vieta la riproduzione della forma o dell’aspetto che caratterizzano un prodotto DOP o IGP e possono indurre in errore un consumatore europeo normalmente informato.

Corte di Giustizia

Atto di Ginevra: la Corte di Giustizia riconosce la competenza esclusiva della Commissione sulle IG

Competenza esclusiva della Commissione Europea sulle Indicazioni Geografiche. È quanto emerge dalla sentenza del 22 novembre della Corte di Giustizia in merito all’adesione dell’Unione Europea all’Atto di Ginevra dell’Accordo di Lisbona sulle Denominazioni di Origine e le Indicazioni Geografiche. La sentenza annulla parte della Decisione 2019/1754 del Consiglio, adottata all’unanimità con il sostegno del Parlamento, che autorizzava gli Stati membri che lo desideravano, non solo quelli parte dell’Accordo di Lisbona, ad aderire a tale atto insieme all’Unione Europea. Gli effetti delle parti annullate dalla decisione sono mantenuti per gli Stati membri che si sono già avvalsi dell’autorizzazione, prevista dall’articolo 3 della decisione, a ratificare o aderire all’Atto di Ginevra a fianco dell’Unione Europea, fino all’entrata in vigore di una nuova decisione del Consiglio dell’UE entro un termine ragionevole non superiore ai 6 mesi. Infine, 10 Stati membri, tra cui l’Italia, sono intervenuti a sostegno del Consiglio nel ricorso dinanzi la Corte di Giustizia, per i quali è stato statuito che debbano sopportare ciascuno le proprie spese.

Nuove Indicazioni Geografiche protette in Corea del Sud

In occasione della decima riunione del Comitato per il commercio nell’ambito dell’accordo di libero scambio UE-Corea, il Vicepresidente esecutivo Dombrovskis e il Ministro coreano per il commercio Ahn Dukgeun hanno firmato la decisione di proteggere altre 44 Indicazioni Geografiche dell’UE in Corea e 41 Indicazioni Geografiche coreane nell’UE. Finora, 226 IG dell’Unione Europea e della Corea sono state protette nell’ambito dell’accordo entrato in vigore 11 anni fa. Tra le nuove IG agroalimentari protette, 7 sono italiane: Aceto Balsamico di Modena, Bresaola della Valtellina, Kiwi Latina, Mela Alto Adige / Südtiroler Apfel, Olio Toscano, Pecorino Toscano e Salamini Italiani alla Cacciatora.

SICUEZZA ALIMENTARE

Commissione

La Commissione adotta una Comunicazione per garantire la disponibilità e l’accessibilità economica dei concimi

La Commissione ha presentato il 9 novembre una comunicazione su come garantire la disponibilità e l’accessibilità economica dei concimi, vista la crisi globale dei concimi minerali e dell’energia, derivante dal conflitto russo-ucraino, che grava ora sulla sicurezza alimentare e sui prezzi dei prodotti alimentari a livello mondiale. La comunicazione presenta un’ampia serie di azioni e orientamenti per affrontare le difficoltà patite dagli agricoltori e dall’industria dell’Unione Europea ed esamina, inoltre, la necessità di rafforzare la resilienza e la sostenibilità complessiva dei sistemi alimentari a medio e lungo termine, ricollegandosi alla comunicazione “Proteggere la sicurezza alimentare”, alla Strategia “Farm to Fork” e al Piano “REPowerEU”. Al fine di mantenere una produzione sostenibile di concimi nell’UE e ridurre le dipendenze, la comunicazione delinea diverse migliori prassi e strade da seguire per aiutare gli agricoltori a ottimizzare l’uso dei concimi e a ridurre la dipendenza dai concimi minerali, pur garantendo le rese. Innanzitutto, nei loro piani di emergenza nazionali gli Stati membri possono dare priorità all’accesso continuo e ininterrotto al gas naturale per i produttori di concimi in caso di razionamento. Un sostegno finanziario che mira a sostenere gli agricoltori e i produttori di concimi è stato concesso dal quadro temporaneo di crisi modificato per gli aiuti di Stato, a cui si aggiungerà la possibilità di utilizzare i fondi generati da misure come il tetto sui ricavi di mercato di alcuni produttori di energia elettrica e il contributo di solidarietà. Inoltre, la Commissione valuterà, insieme agli Stati, l’opportunità di utilizzare la riserva agricola del valore di 450 milioni di euro per il 2023 a favore degli agricoltori colpiti dai costi elevati di produzione. In termini di maggiore trasparenza, invece, la Commissione istituirà nel 2023 un osservatorio di mercato per i concimi, al fine di condividere dati sulla produzione, l’uso, i prezzi e gli scambi. Per quanto attiene alle pratiche agricole sostenibili e alla formazione, una collaborazione tra Paesi dell’UE e Commissione garantirà che gli interventi pertinenti, come gestione dei nutrienti o agricoltura di precisione, saranno ampiamente adottati dagli agricoltori. La sostituzione dei concimi minerali con concimi organici ridurrà, invece, la dipendenza dell’UE dal gas e l’impronta del carbonio del settore. Perdipiù, nel 2023 la Commissione adotterà un piano integrato di gestione dei nutrienti per promuoverne l’uso più efficiente. Infine, gli Stati membri saranno incoraggiati nel sostenere gli investimenti nell’idrogeno rinnovabile e nel biometano di ammoniaca. Per ora, la Commissione ha instaurato rapporti con fornitori alternativi di concimi per compensare le forniture provenienti da Bielorussia e Russia.

Parlamento

Presentato il Progetto di Relazione della ComAGRI sulla sicurezza alimentare e la resilienza a lungo termine dell’agricoltura UE

La Relatrice della ComAGRI Marlene Mortler ha presentato il suo Progetto di Relazione sulla relazione di attuazione relativa alla sicurezza alimentare e alla resilienza a lungo termine dell’agricoltura dell’UE. Rileva come la pandemia e il conflitto russo-ucraino hanno dimostrato, ancora una volta, la necessità che l’UE rafforzi la propria sicurezza alimentare e riduca le importazioni da Paesi terzi e plaude all’adozione di misure temporanee intese a incrementare la produzione dell’UE durante la campagna di raccolta 2022/23. La Relatrice invita la Commissione ad adottare le misure necessarie per fornire agli agricoltori certezza di pianificazione e garanzie e di provvedere affinché i terreni agricoli siano utilizzati principalmente per la produzione alimentare e di mangimi. Inoltre, constata che il Green Deal può costituire un importante punto di partenza verso un’economia verde e sostenibile ma, al contempo, sottolinea che molte delle misure previste possono comportare effetti negativi sulle aziende agricole e sulla sicurezza alimentare. Pertanto, esorta la Commissione a procedere ad una valutazione globale degli effetti cumulativi delle proposte legislative nel quadro del Green Deal.
In materia di proteine, chiede alla Commissione di presentare una strategia globale dell’UE che, da un lato si concentri sulla produzione interna per sfruttarne il potenziale e diventando indipendente dalle importazioni e, dall’altro, continui a garantire le entrate derivanti dalla produzione sostenibile.
Elogia anche le soluzioni che le tecnologie digitali e l’agricoltura di precisione possono offrire per il monitoraggio della deforestazione, l’impiego di fitosanitari e fertilizzanti e il consumo di acqua. Pertanto, invita la Commissione a intensificarne e accelerarne l’utilizzo al fine di modernizzare l’agricoltura europea. Sul tema logistica, riconosce il ruolo strategico dei centri logistici in quanto parte integrante e complementare della produzione agricola, chiedendo investimenti nelle infrastrutture affinché sia reso più sostenibile il trasporto di prodotti freschi.
Considerata anche la questione relativa ai fitosanitari e fertilizzanti. Infatti, esprime rammarico per l’intenzione della Commissione di imporre un divieto generalizzato sull’utilizzo di fitosanitari nelle aree sensibili. Inoltre, ritiene che la strategia per aiutare gli agricoltori a far fronte ai costi eccezionalmente elevati non preveda misure sufficienti per sostenerli in modo adeguato nel contesto dell’attuale crisi. Commissione che viene anche invitata ad alzare i valori limite per l’applicazione di fertilizzanti azotati derivanti dal letame animale. Infine, sul tema sprechi alimentari ritiene che questi possono essere evitati riducendo la presenza di agenti patogeni negli alimenti mentre, per quanto attiene alla bioeconomia, richiede lo sviluppo di una prospettiva realistica per la produzione di biocarburanti.

SVILUPPO RURALE

Parlamento

I Deputati della ComAgri chiedono condizioni eque per le zone rurali dell’UE

I membri della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale hanno adottato il progetto di risoluzione su “Una visione a lungo termine per le zone rurali dell’UE – Verso zone rurali più forti, connesse, resilienti e prospere entro il 2040”. Viene così sottolineato il ruolo chiave delle aree rurali, insieme alla richiesta di misure immediate dell’UE e degli Stati membri per le esigenze di tali zone. L’importanza delle zone rurali per la sicurezza alimentare è dimostrata anche dall’acutizzarsi del conflitto russo-ucraino. Per evitare il loro declino demografico, la ComAGRI chiede investimenti pubblici per garantire parità di accesso per servizi di assistenza sanitaria e istruzione e una pianificazione infrastrutturale inclusiva per quanto riguarda i trasporti e la copertura della banda larga. Inoltre, i deputati sottolineano la necessità di sinergie tra i fondi e le politiche dell’UE, chiedendo una corretta attuazione della dimensione territoriale rurale durante i programmi del quadro finanziario pluriennale. Pertanto, propongono finanziamenti dedicati a tali aree a seguito di uno studio, avviato dalla Commissione, sulla possibilità di destinare una quota del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo di Coesione alle zone rurali. Il progetto di risoluzione sarà ora sottoposto a votazione in plenaria.

CONSULTAZIONI PUBBLICHE

Principio “chi inquina paga” – Controllo dell’adeguatezza della sua applicazione all’ambiente

La Commissione Europea ha lanciato un’iniziativa relativa al principio “chi inquina paga”, in relazione al pagamento per le misure di prevenzione, controllo e riparazione dell’inquinamento e per il costo dell’inquinamento per la società. Il controllo dell’adeguatezza esaminerà in che misura l’UE applica il principio, anche nelle politiche che possono avere un impatto ambientale. Valuterà l’applicazione del principio a livello degli Stati membri e fornirà le basi per le raccomandazioni del 2024 su come attuare meglio tale principio. È possibile inviare commenti fino al 9 dicembre 2022.

PUBBLICAZIONI IG

Italia

Portogallo

Finlandia

Spagna

Francia

Croazia

Grecia

Svezia

Lettonia

IG EXTRA UE

Turchia

DA LEGGERE

  • Rilevazione dello USDA sulla produzione agricola mondiale: la rilevazione dello United States Department of Agricoltura analizza la produzione agricola mondiale, utilizzando informazioni provenienti dalla rete globale di addetti del Foreign Agricultural Service (FAS), da statistiche ufficiali dei governi, da altri materiali di fonte estera, nonché da analisi di dati economici e immagini satellitari. https://apps.fas.usda.gov/psdonline/circulars/production.pdf
  • Indice FAO dei prezzi alimentari: l’Indice FAO dei prezzi alimentari ha registrato una media di 135,7 punti nel novembre 2022, praticamente invariato rispetto ad ottobre, con diminuzioni mensili degli indici dei prezzi di cereali, latticini e carne, che hanno quasi compensato gli aumenti dei prezzi di oli vegetali e zucchero. https://www.fao.org/worldfoodsituation/foodpricesindex/en/
  • Il Parlamento UE approva un nuovo strumento per garantire una concorrenza leale nel mercato unico: i deputati del Parlamento UE hanno approvato un nuovo regolamento che mira a garantire che le sovvenzioni concesse da Paesi terzi alle imprese non distorcano il mercato interno dell’Unione Europea. Con il nuovo regolamento la Commissione potrà indagare sulle sovvenzioni concesse dalle autorità pubbliche di altri Paesi a imprese che operano in Europa e, in caso di sovvenzioni distorsive, potrà applicare misure per evitare che le imprese beneficiarie abbiano un vantaggio iniquo rispetto ai concorrenti europei in fusioni, acquisizioni o procedure di appalto pubblico. https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20221107IPR49609/sovvenzioni-estere-distorsive-nuovo-strumento-per-difendere-le-imprese-ue
  • La Commissione ha adottato la comunicazione “Verso un settore delle alghe dell’UE forte e sostenibile”: La Commissione Europea ha adottato, il 15 novembre, la comunicazione “Verso un settore delle alghe forte e sostenibile nell’UE”, al fine di sfruttare il potenziale delle alghe nell’Unione Europa. La comunicazione propone 23 azioni volte a creare opportunità affinché l’industria delle alghe possa trasformarsi in un settore forte, sostenibile e rigenerativo, in grado di soddisfare la crescente domanda europea. https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_22_6899