Bollettino informativo – Giugno 2023Bollettino n.23191 del 27/07/2023
Approfondimento normativo mensile


RIFORMA IG

Iniziati i triloghi per trovare un accordo sul testo definitivo

Hanno preso il via gli incontri tra Parlamento, Consiglio e Commissione Europea per trovare un accordo sul testo definitivo del nuovo Regolamento sul Sistema IG. Sul tema EUIPO, la Commissione ha espresso rammarico per il rifiuto delle altre due istituzioni di permettere di beneficiare dell’assistenza tecnica dell’Ufficio Europeo.

Una criticità emerge in materia di protezione e, in particolare, per quanto riguarda l’utilizzo del nome di una IG nella denominazione di un prodotto trasformato. Infatti, il Consiglio continua a sostenere la sua posizione relativa alla previsione di una semplice notifica che l’utilizzatore dovrebbe inviare al gruppo di produttori di riferimento, in opposizione al Parlamento e alla Commissione che chiedono di introdurre l’autorizzazione preventiva, come accade già in Italia. Questo punto, discusso nelle diverse riunioni tecniche che si stanno svolgendo, sarà affrontato politicamente nei prossimi triloghi politici. Prosegue anche la discussione sulla protezione dei nomi di dominio, che dovrebbe essere garantita soltanto per i registri di primo livello con codice paese dell’UE.

In merito ai gruppi di produttori, la formulazione del Consiglio sembra avere la precedenza. Per i gruppi riconosciuti, invece, molti elementi restano irrisolti, tra cui il riconoscimento, le percentuali e i compiti. Pertanto, le decisioni su tali punti saranno prese a livello politico nei prossimi mesi. Resta irrisolta la questione concernente la definizione di sostenibilità, i cui impegni dovrebbe restare volontari.

Tali informazioni restano tuttavia temporanee poiché sono in corso numerosi incontri tecnici che potrebbero modificare diverse disposizioni. Dopo il trilogo del 18 luglio, le riunioni tecniche continueranno a settembre, per arrivare all’ultimo incontro politico del 27 settembre.

SOSTENIBILITÀ

Iniziativa legislativa sul Sistema Alimentare Sostenibile

La Commissione Europea ha presentato la sua iniziativa legislativa per un sistema alimentare sostenibile (FSFS) ai membri del Gruppo di dialogo civile sulla Politica Agricola Comune. Le legge quadro sarà composta da 4 pilastri: obiettivi e principi della legge sul sistema alimentare; governance; etichettatura di sostenibilità e appalti pubblici. L’obiettivo principale della nuova legge sarà quello di migliorare il funzionamento del mercato interno consentendo cambiamenti sistemici per andare verso un sistema alimentare dell’UE resiliente e sostenibile. Per raggiungere tale obiettivo, la Commissione intende rafforzare la coerenza della legislazione sul sistema alimentare e armonizzare l’approccio alla sostenibilità, agevolare le scelte sostenibili e garantire che le operazioni legate all’alimentazione diventino sempre più sostenibili. La Commissione ha presentato diverse bozze di definizione: per sistema alimentare riprende quella della FAO, con un campo di applicazione ampio fino ai consumatori, mentre per sistema alimentare sostenibile si basa sulla definizione della SAPEA, cioè “fornire e promuovere alimenti sufficienti, sicuri, nutrienti e sani, nonché in grado di ripristinare l’ambiente naturale e capace di essere resiliente, economicamente dinamico, giusto, equo e socialmente accettabile e inclusivo”. La definizione di dieta sostenibile, presa dalla FAO, include in particolare il principio della sicurezza, della promozione della salute e della prevenzione delle malattie. Inoltre, dovrebbe sostenere il funzionamento e il benessere fisico, mentale e sociale, proteggere e rispettare l’ambiente, essere accessibile, economicamente equa e conveniente, fornire un’alimentazione adeguata senza un eccesso di nutrienti e infine contribuire alla sicurezza alimentare.

Gli obiettivi di sostenibilità ambientale concernono: i cambiamenti climatici; la protezione della terra, del suolo, dell’aria e dell’acqua; l’economia circolare; la riduzione dei rifiuti alimentari e la protezione della biodiversità. Dal punto di vista sociale, invece, tali obiettivi interessano l’alto livello di benessere animale, diete sostenibili, condizioni di lavoro dignitose, conservazione del patrimonio culturale e alimentare. Infine, la sostenibilità economica riguarda l’equa distribuzione economica, la trasparenza e le pratiche commerciali responsabili.

Per quanto riguarda la governance, la Commissione vorrebbe incoraggiare gli Stati membri a sviluppare un ambiente in cui gli alimenti sostenibili siano facilmente disponibili, a stimolare il processo di partecipazione a tutti i livelli (nazionale, regionale, locale) e a migliorare la condivisione delle buone pratiche a livello UE tra tutti i livelli. La Commissione sta riflettendo sull’istituzione di una rete europea di consigli alimentari locali e regionali o di organizzazioni analoghe, con l’obiettivo di condividere le esperienze tra gli Stati membri.

La proposta di legge quadro sul sistema alimentare sostenibile dovrebbe essere presentata alla fine di settembre 2023.

COMMERCIO

L’UE e il Kenya concludono i negoziati sull’accordo commerciale

L’Unione Europea e il Kenya hanno concluso il 19 giugno i negoziati su un ambizioso accordo commerciale attraverso il quale attueranno a livello bilaterale l’accordo di partenariato economico regionale (APE) tra l’UE e la Comunità dell’Africa orientale (EAC). L’accordo, che darà un impulso importante agli scambi di merci, contiene elementi sostanziali per lo sviluppo e la cooperazione ed è il primo e più ambizioso accordo commerciale con un paese in via di sviluppo a contenere forti impegni in materia di sostenibilità. Garantirà libero accesso al mercato dell’UE eliminando le tariffe e i contingenti su tutte le esportazioni kenyane e, tenendo conto dei diversi livelli di sviluppo, il Paese africano aprirà il suo mercato parzialmente e molto gradualmente alle importazioni dell’UE. L’accordo consente di trattare il commercio sleale, facendo riferimento e incorporando il diritto dell’OMC, che ad esempio tratta di prodotti di dumping a prezzi bassi irragionevoli sul mercato dell’altra parte.

Per quanto riguarda le disposizioni in materia di agricoltura, queste mireranno allo sviluppo agricolo sostenibile, compresa la sicurezza alimentare e nutrizionale, lo sviluppo rurale, l’uso e la gestione sostenibili delle risorse naturali e culturali, nonché la creazione di reddito e posti di lavoro nel settore agricolo in Kenya. Tali misure garantiranno che l’UE non applicherà sovvenzioni alle esportazioni per i prodotti agricoli, anche in tempi di crisi del mercato. Le disposizioni concernenti misure sanitarie e fitosanitarie (SPS), consentiranno, tra l’altro, di affrontare le questioni commerciali connesse alla salute degli animali e delle piante, promuovere l’armonizzazione delle norme interregionali conformemente alle norme internazionali e rafforzare la capacità del Kenya di attuare e monitorare tali misure. Nessuna modifica per il modo in cui l’UE adotta e applica le sue norme di sicurezza alimentare per le importazioni. Le due parti rafforzeranno i lavori congiunti in materia di SPS e avvieranno un dialogo politico in materia di agricoltura e sicurezza alimentare, che comprenderà la trasparenza delle rispettive politiche interne. L’assistenza allo sviluppo dell’UE, attraverso misure di sviluppo delle capacità commerciali, sosterrà l’agricoltura e l’occupazione rurale e la capacità degli agricoltori di rispettare le norme agricole. Questo allineamento delle norme renderà più facile il rispetto dei requisiti necessari per introdurre tali prodotti nell’UE e le opportunità commerciali aperte nel settore agricolo.

L’accordo comprende un capitolo dedicato al commercio e allo sviluppo sostenibile che riguarda il lavoro, la parità di genere, nonché le questioni ambientali e climatiche. Impegna le parti anche nell’attuazione di accordi multilaterali in materia di ambiente (ad esempio l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici) e prevede l’obbligo di combattere il commercio illegale di specie selvatiche, il disboscamento illegale e la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.

L’APE dovrà sottoporsi a una revisione giuridica (“legal scrubbing”) per poi essere tradotto prima che la Commissione europea lo sottoponga alla firma e alla conclusione al Consiglio. Una volta adottato dal Consiglio, l’UE e il Kenya possono firmare l’accordo e, successivamente, il testo sarà trasmesso per l’approvazione al Parlamento europeo. Una volta approvato, i contraenti possono decidere di applicare provvisoriamente parti dell’accordo e, dopo la ratifica del Kenya e degli Stati membri dell’UE, l’accordo entrerà in vigore.

Il Consiglio adotta la decisione sulla firma dell’accordo UE-Nuova Zelanda

Il 27 giugno il Consiglio ha adottato una decisione relativa alla firma dell’accordo di libero scambio (ALS) con la Nuova Zelanda. L’ALS liberalizzerà e agevolerà gli scambi e gli investimenti e promuoverà un vincolo economico più stretto, offrendo notevoli opportunità economiche alle imprese e ai consumatori di entrambe le parti.

Una volta entrato in vigore, l’accordo:

  • eliminerà tutti i dazi sulle principali esportazioni dell’UE verso la Nuova Zelanda, quali carni suine, vini e vini spumanti, cioccolato, prodotti a base di zuccheri e biscotti;
  • aprirà il mercato dei servizi della Nuova Zelanda in settori chiave quali i servizi finanziari, le telecomunicazioni, il trasporto marittimo e i servizi di consegna;
  • garantirà un trattamento non discriminatorio agli investitori dell’UE in Nuova Zelanda e viceversa;
  • migliorerà l’accesso delle imprese dell’UE agli appalti pubblici neozelandesi per merci, servizi, lavori e concessioni di lavori;
  • proteggerà quasi 2000 vini e alcolici dell’UE quali Prosecco, Polish Vodka, Rioja, Champagne e Tokaji;
  • proteggerà 163 Indicazioni Geografiche agroalimentari, di cui 24 italiane;
  • agevolerà i flussi di dati, norme prevedibili e trasparenti per il commercio digitale e un ambiente online sicuro per i consumatori;
  • eviterà obblighi ingiustificati di localizzazione dei dati mantenendo nel contempo standard elevati di protezione dei dati personali;
  • aiuterà le piccole imprese a esportare di più attraverso un capo dedicato alle piccole e medie imprese;
  • ridurrà i requisiti di conformità e le procedure per consentire un più rapido flusso di merci;
  • proteggerà e farà rispettare i diritti di proprietà intellettuale, in linea con le norme dell’UE, conformemente agli impegni assunti dalla Nuova Zelanda.

L’accordo di libero scambio UE-Nuova Zelanda è il primo a integrare pienamente il nuovo approccio dell’UE al commercio e allo sviluppo sostenibile, avallato dal Consiglio nelle conclusioni del 17 ottobre 2022. Comprende un capo dedicato ai sistemi alimentari sostenibili, un articolo dedicato al commercio e alla parità di genere e una disposizione specifica su commercio e riforma delle sovvenzioni ai combustibili fossili.

L’UE è il terzo partner commerciale della Nuova Zelanda. Negli ultimi anni gli scambi bilaterali di merci tra i due Paesi sono cresciuti costantemente, arrivando quasi a 9,1 miliardi di euro nel 2022. Si prevede che, una volta entrato in vigore, l’accordo contribuisca a una crescita del commercio bilaterale fino al 30%, mentre le esportazioni annuali dell’UE potrebbero aumentare fino a 4,5 miliardi di EUR. Gli investimenti dell’UE in Nuova Zelanda hanno invece un potenziale di crescita che può arrivare all’80%. Già dal primo anno della sua applicazione, l’accordo può comportare un taglio dei dazi a carico delle imprese dell’UE pari a circa 140 milioni di euro l’anno.

L’ALS entrerà in vigore solo dopo l’approvazione del Parlamento Europeo, la ratifica dell’accordo da parte della Nuova Zelanda e la notifica reciproca delle due parti circa il completamento delle rispettive procedure interne.

SICUREZZA ALIMENTARE

Il Parlamento Europeo chiede un piano per la sicurezza alimentare

In una risoluzione non legislativa approvata con 447 voti favorevoli, il Parlamento Europeo afferma che l’UE deve diventare meno dipendente dai Paesi terzi e diversificare l’approvvigionamento delle importazioni di prodotti critici come fertilizzanti, mangimi e materie prime. I deputati chiedono un piano di sicurezza alimentare a livello UE basato sulla previsione di scorte alimentari, su una strategia per le proteine e i mangimi, e sul sostegno finanziario ai produttori europei. Propongono inoltre una campagna di informazione per contrastare lo spreco alimentare, programmi nazionali per la prevenzione alimentare, la collaborazione dei supermercati con i banchi alimentari e investimenti in infrastrutture per rendere il trasporto e lo stoccaggio dei prodotti più sostenibili. Espressa anche la necessità di includere un capitolo specifico sui prodotti alimentari e agricoli in tutti i futuri accordi commerciale, al fine di combattere la concorrenza sleale dei produttori dei Paesi terzi soggetti a una legislazione meno severa.

Riconoscendo il Green Deal europeo come una possibile “pietra miliare nella transizione dell’UE verso un’economia e un’agricoltura più verdi, più sostenibili e più resilienti “, il Parlamento sostiene che alcune delle misure proposte potrebbero avere effetti indesiderati, che non sono ancora stati adeguatamente valutati. La Commissione dovrebbe quindi garantire, durante l’attuazione del Green Deal, il mantenimento dell’imprenditorialità e dell’attività agricola in tutta l’Unione sotto il profilo strategico, in termini di sicurezza alimentare.

Per sostenere il settore agricolo, sono necessari dei finanziamenti per promuovere l’accesso degli agricoltori alle tecnologie digitali e alla gestione di precisione delle colture al fine di aumentare le rese e ridurre l’uso di pesticidi e il consumo di acqua. Infine, dovrebbe essere creato un nuovo programma dell’UE per modernizzare gli impianti di irrigazione e promuovere nuove infrastrutture di gestione dell’acqua.

Con questa risoluzione, il Parlamento risponde alle aspettative dei cittadini sul futuro dell’agricoltura, della produzione alimentare, della biodiversità, degli ecosistemi e dell’inquinamento; sul consumo, l’imballaggio e la produzione sostenibili e sul rafforzamento della competitività dell’UE e l’ulteriore approfondimento del mercato unico.

AMBIENTE

Il Consiglio raggiunge un accordo sul Regolamento sul ripristino della natura

Il Consiglio dell’UE ha raggiunto un accordo su una proposta di Regolamento sul ripristino della natura, che mira a definire misure di ripresa riguardanti almeno il 20% delle zone terrestri e il 20% delle zone marine entro il 2030, e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.

Il testo del Consiglio trova un equilibrio tra il mantenimento di obiettivi ambiziosi di ripristino della natura e la flessibilità offerta agli Stati membri nell’attuazione del regolamento, preservando al contempo condizioni di parità e riducendo gli oneri amministrativi. Il Consiglio ha convenuto che gli Stati membri attuino misure di ripristino volte a riportare in buono stato, entro il 2030, almeno il 30% degli habitat negli ecosistemi terrestri, costieri, di acqua dolce e marini che non sono in buone condizioni. Ciò si applicherebbe ad almeno il 30% della superficie totale dei tipi di habitat considerati non in buono stato, anziché alla superficie per ciascun gruppo di habitat, come inizialmente proposto dalla Commissione. Tuttavia, gli Stati membri adotterebbero misure di ripristino per almeno il 60%, entro il 2040, e il 90%, entro il 2050, della superficie per ciascun gruppo di habitat che non è in buono stato. Per le superfici degli habitat soggette a misure di ripristino, gli Stati membri hanno convenuto di garantire che non si verifichi un deterioramento significativo.

La proposta contiene obblighi specifici per gli ecosistemi, ai quali il Consiglio ha apportato una certa flessibilità. Ad esempio, il Consiglio ha definito obiettivi meno stringenti per la riumidificazione delle torbiere, per tenere conto del fatto che tali obblighi incidono in modo sproporzionato su alcuni Stati membri. Il Consiglio prevede di ripristinare il 30% delle torbiere drenate a uso agricolo entro il 2030 e il 50% entro il 2050, con la possibilità di applicare una percentuale inferiore per gli Stati membri su cui tali obiettivi incidono notevolmente. In merito agli elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità negli ecosistemi agricoli, come siepi, alberi in gruppi, particelle, fossati, stagni o alberi da frutto, il Consiglio ha aggiunto la possibilità di concentrare le misure su quanto necessario per la conservazione della biodiversità.

L’orientamento generale servirà da mandato del Consiglio per i negoziati con il Parlamento europeo sulla versione definitiva del regolamento. L’esito dei negoziati dovrebbe essere formalmente adottato dal Consiglio e dal Parlamento.

BIODIVERSITÀ

Aumento della popolazione dei grandi carnivori

Il 22 giugno la delegazione rumena, sostenuta da quella ceca e slovacca, ha chiesto alla presidenza svedese di aggiungere all’ordine del giorno del Consiglio Agrifish del 26 giugno un punto sull’aumento della popolazione dei grandi carnivori e sulla minaccia che essi rappresentano per l’uomo e gli animali. La delegazione, nella riunione del Consiglio, ha sottolineato che la Direttiva Habitat, la quale richiede il mantenimento della biodiversità e la protezione di alcune specie, ha portato un aumento del numero di grandi carnivori in alcuni Stati membri dell’UE, ponendo problemi alle aree rurali e agli agricoltori. Pertanto, ha ribadito la necessità di rivedere il quadro giuridico in considerazione dello stato attuale e del conseguente aumento annuale dei danni causati da orsi e lupi al bestiame e alle coltivazioni, che inducono gli operatori ad abbandonare le attività agricole. Poiché i confini nazionali non limitano gli spostamenti dei grandi carnivori, secondo la delegazione rumena è necessario rivalutare lo “stato di conservazione favorevole” delle specie selvatiche attraverso un sistema di monitoraggio europeo armonizzato e sistematico e raccogliere dati accurati e aggiornati sulle popolazioni di carnivori. Inoltre, risultano estremamente elevati i costi per la costruzione di barriere tecniche e l’assunzione di guardie qualificate al fine di fornire un’adeguata protezione del bestiame. Perciò, risulta essenziale trovare soluzioni efficaci per prevenire e ridurre i crescenti danni, attraverso la compensazione dei costi associati ai carnivori e il sostegno alle misure volte ad evitare tali danni. Nello specifico, la lettera chiede alla Commissione di: analizzare gli effetti attuali dell’attuazione della legislazione esistente e in che misura essa rimane adeguata e pratica nell’affrontare le crescenti minacce poste alle imprese agricole; riclassificare le rispettive specie dall’Allegato IV all’Allegato V della Direttiva “Habitat”; istituire un sistema di monitoraggio sistematico ed efficiente, soprattutto nel contesto dello “stato di conservazione favorevole”; fornire un adeguato finanziamento aggiuntivo all’interno e all’esterno della PAC.   

UCRAINA

Il Consiglio proroga la sospensione dei dazi doganali sulle esportazioni ucraine

Il Consiglio dell’UE ha adottato un regolamento che proroga di un ulteriore anno, fino al giugno 2024, la sospensione di tutti i dazi doganali, i contingenti e le misure di difesa commerciale sulle esportazioni ucraine verso l’UE. Le misure aiuteranno l’Ucraina a mantenere la stabilità delle sue relazioni commerciali con l’UE e contribuiranno al funzionamento della sua economia in circostanze molto difficili.

Il regolamento adottato oggi si applicherà per un periodo di un anno e riguarda i seguenti aspetti:

  • tutti i dazi doganali ancora in vigore di cui al titolo IV dell’accordo di associazione tra l’UE e l’Ucraina che istituisce una zona di libero scambio globale e approfondita (DCFTA). Ciò riguarda due categorie di prodotti: i prodotti ortofrutticoli soggetti al regime dei prezzi di entrata e i prodotti agricoli e i prodotti agricoli trasformati soggetti ai contingenti tariffari;
  • la riscossione dei dazi antidumping sulle importazioni originarie dell’Ucraina a decorrere dalla data di entrata in vigore del regolamento;
  • l’applicazione del regime comune applicabile alle importazioni (salvaguardie) per quanto riguarda le importazioni originarie dell’Ucraina.

PUBBLICAZIONI IG

Italia

Austria

Croazia

Finlandia

Francia

Germania

Portogallo

Romania

Spagna

Svezia

Ungheria

  • Pubblicazione di una domanda di registrazione dell’IGP “Lajta sajt

IG EXTRA UE

Turchia

 DA LEGGERE

  • Qu Dongyu rieletto DG FAO: rieletto per un secondo mandato come Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO). Qu Dongyu, il cui mandato durerà fino al 31 luglio 2027, ha fortemente sostenuto la trasformazione dei sistemi agroalimentari per renderli più efficienti, inclusivi e resilienti nonché sostenibili. Approfondisci
  • La FAO ripulisce i terreni agricoli ucraini: l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura e il Programma Alimentare Mondiale (WFP) hanno lanciato un programma congiunto, in collaborazione con la Fondation Suisse de Déminage, per sostenere i piccoli agricoltori e le famiglie rurali più colpiti dalla guerra. Il programma è concepito per restituire in sicurezza la terra all’uso produttivo, anche bonificandola da mine e altri residui esplosivi della guerra, per aiutare a ripristinare i mezzi di sussistenza agricoli, contribuire alla ripresa economica dell’Ucraina ed eliminare gradualmente la necessità di assistenza umanitaria per migliaia di famiglie rurali. Approfondisci
  • Prospettive alimentari della FAO: il rapporto stima che la spesa alimentare salirà a 1,98 trilioni di dollari nel 2023, con un aumento dell’1,5% rispetto al 2022. Ritmo di crescita più lento rispetto ai precedenti anni, a causa dell’aumento dei prezzi mondiali, trainato dalle quotazioni più alte di frutta, verdura, zucchero e prodotti lattiero-caseari. Approfondisci
  • Analisi del sistema distributivo tedesco: il mercato tedesco offre un buon potenziale di vendita per gli esportatori di frutta secca, pesce e prodotti ittici, alcolici, vini e preparati alimentari. Le vendite su e-commerce, cresciute durante la pandemia, hanno subito un calo per diverse categorie di prodotti nel 2022. Inoltre, a causa del conflitto russo-ucraino molti consumatori tedeschi hanno ridotto la spesa anche per i prodotti essenziali. Approfondisci
  • Indice FAO dei prezzi alimentari di giugno: ha registrato una media di 122,3 punti a giugno, in calo dell’1,4% rispetto a maggio, l’Indice FAO dei prezzi alimentari, che tiene traccia delle variazioni mensili dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari. Scesi del 2,1% i prezzi dei cereali e del 2,4% le quotazioni degli oli vegetali. Cali anche per i prodotti lattiero-caseari, -0,8% e per lo zucchero, -3,2%, mentre restano invariati i prezzi della carne. Approfondisci