Bollettino informativo – Maggio 2023Bollettino n.23162 del 04/07/2023
Approfondimento normativo mensile


RIFORMA IG

Il Parlamento e il Consiglio adottano la loro posizione sulla Riforma IG

Il Parlamento Europeo ha approvato con 603 voti a favore, 18 contrari e 8 astensioni la posizione negoziale sulla Riforma del Sistema Indicazioni Geografiche. Il testo prevede innanzitutto una maggiore protezione per le IG, anche online ex-officio. Infatti, i domini che abusano del nome di una IG devono essere automaticamente chiusi o assegnati al gruppo di produttori di riferimento. A questo scopo, l’EUIPO dovrebbe sviluppare un alert system per combattere la contraffazione online delle DOP IGP. Sempre sul tema protezione, il Parlamento chiede la necessaria previsione dell’autorizzazione preventiva dei Consorzi di tutela nel caso di prodotti trasformati che riportano il nome della IG usata come ingrediente. Eliminate altresì le falle del sistema che consentono a Stati membri o produttori di sfruttare indebitamente la reputazione delle IG, attraverso norme tecniche nazionali, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno o cipriota, o tramite strumenti unionali, come nel caso del Prosek croato. Eliminata anche la definizione di evocazione, che rischiava di restringere il campo d’azione della Corte di Giustizia Europea.

La posizione parlamentare rafforza anche i Gruppi di produttori, eliminando la possibilità di partecipazione per soggetti esterni alla filiera produttiva, come le ONG o associazioni di consumatori. Inoltre, tra le loro funzioni rientrano la lotta alle pratiche svalorizzanti e lo sviluppo di servizi turistici relativi al turismo rurale sostenibile e responsabile nella zona geografica indicata nel disciplinare. Salvaguardati anche gli schemi italiani per il riconoscimento dei consorzi mentre agli Stati membri verrà lasciata la possibilità di introdurre sistemi di contributi obbligatori erga-omnes.  

Tema delicato anche quello relativo alla semplificazione delle procedure di registrazione e modifica dei disciplinari di produzione, che continua a caratterizzare la quotidianità dei Consorzi. Per ovviare a ciò, il Parlamento ha stabilito che l’esame delle istanze di registrazione non può superare i 5 mesi, prorogabili in casi debitamente giustificati di ulteriori tre mesi. Per quanto attiene alle modifiche invece, queste dovranno essere esaminate entro tre mesi dalla domanda. Ridotta inoltre la competenza unionale nell’esame delle richieste di modifica del disciplinare, stabilendo che saranno gestite dalle autorità nazionali salvo il caso in cui la modifica comporti un cambiamento del nome, potrebbe annullare il legame con la zona geografica o arrecare restrizioni alla commercializzazione. Proprio per tale motivo, che porterà ad una netta riduzione dei dossier da analizzare in Europa, risulta superfluo il ruolo dell’EUIPO nella gestione delle procedure citate, che invece si occuperà di gestire il registro delle IG e fornire assistenza in relazione ad accordi internazionali.

Sul tema sostenibilità vengono introdotti una serie di impegni che i Consorzi possono concordare e far rispettare nella produzione della IG di riferimento. Gli impegni interessano la sostenibilità nelle sue diverse dimensioni: ambientale, sociale, economica e di benessere e salute degli animali. Questi potranno essere concordati anche al di fuori del disciplinare di produzione, così da rendere maggiormente semplice l’adozione di pratiche sostenibili e al passo con le innovazioni.

I deputati hanno anche approvato alcune disposizioni volte a garantire maggiore trasparenza verso i consumatori: l’obbligo di indicare sull’etichetta il nome del produttore e, per i soli prodotti IGP, l’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima principale, nel caso provenga da un paese differente rispetto allo Stato in cui si colloca la zona di produzione.

Differenti sotto molteplici aspetti i contenuti del mandato negoziale approvato dal Consiglio. Viene infatti diluita la protezione online, prevedendo sistemi alternativi di risoluzione delle controversie, e quando le IG sono usate come ingredienti, stabilendo che l’utilizzatore deve semplicemente notificare al Gruppo di riferimento l’utilizzo del nome di una IG nella denominazione del prodotto trasformato. Inoltre, il Consiglio non prevede alcuna disposizione volta a contrastare lo sfruttamento indebito della reputazione di una IG.

Per quanto riguarda i gruppi di produttori, il Consiglio stabilisce che per il loro riconoscimento è necessario dimostrare una rappresentatività superiore al 50% dei produttori del prodotto oppure una quota minima di produttori e oltre il 50% del volume o del valore della produzione. Non sono previste altresì alcune funzioni a loro affidate dal Parlamento, come quelle relative alle attività turistiche o alla lotta alle pratiche svalorizzanti. Il tempo valido per l’istanza delle procedure è stabilito in 6 mesi, mentre è ampliata la competenza unionale in termini di modifiche dei disciplinari. Il Consiglio sostiene che le pratiche di sostenibilità devono essere concordate dai Consorzi all’interno del disciplinare di produzione e l’eliminazione di tutte le funzioni assegnate all’EUIPO. Un punto in comune riguarda l’evocazione, la cui definizione è stata eliminata in entrambe le posizioni.

Nel mese di giugno inizieranno i triloghi per trovare un accordo sul testo finale. L’ultimo incontro dovrebbe svolgersi il 27 settembre, con una probabile approvazione definitiva del nuovo regolamento a fine 2023.

 IG “NON AGRI”

Accordo provvisorio tra Consiglio e Parlamento UE sul regolamento IG “non Agri”

Il Consiglio e il Parlamento hanno raggiunto un accordo provvisorio sul regolamento inteso a proteggere le Indicazioni Geografiche per i prodotti artigianali e industriali. Non appena il regolamento sarà approvato, le indicazioni geografiche (IG), che finora erano utilizzate principalmente per alimenti e bevande, saranno estese ai prodotti industriali le cui qualità sono essenzialmente legate alla zona di produzione, come il cristallo di Boemia, la porcellana di Limoges o le posate di Solingen. L’accordo politico assicura la coerenza con le norme sulla protezione delle IG per i prodotti agricoli applicando il concetto di “Indicazione Geografica Protetta” che garantisce l’attrattività delle IG per i produttori che mantengono un forte legame tra le caratteristiche dei prodotti e la loro origine geografica; prevede procedure efficaci di controllo e verifica per la protezione delle IG introducendo, come procedura standard, un sistema basato sull’autodichiarazione che gli Stati membri rafforzano con specifici controlli; fa sì che la protezione delle IG “non Agri” si applichi anche allo spazio dei nomi di dominio e ai circuiti online; facilita la registrazione delle IG, in particolare per le PMI, e garantisce al contempo un elevato livello di protezione giuridica assegnando all’EUIPO un fondamentale ruolo concernente le procedure di registrazione; infine stabilisce l’utilizzo del logo delle IGP agroalimentari. L’accordo provvisorio raggiunto oggi con il Parlamento europeo deve ora essere approvato e formalmente adottato da entrambe le istituzioni.

PROTEZIONE

La ComJuri approva l’adesione di 7 Stati membri all’Atto di Ginevra

La Commissione Giuridica del Parlamento Europeo ha concordato all’unanimità che sette Paesi membri dell’UE possono aderire all’Atto di Ginevra nonostante la contemporanea adesione dell’UE. A seguito dell’azione giudiziaria della Commissione e della decisione da parte della Corte di Giustizia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Italia, Ungheria, Portogallo e Slovacchia, che erano originariamente parti dell’accordo di Lisbona, sono stati autorizzati a diventare membri dell’Atto di Ginevra all’Accordo di Lisbona al fianco dell’Unione Europea.

Mentre la Commissione ha contestato la precedente decisione del Consiglio che consente l’adesione simultanea di tutti i Paesi dell’UE all’Atto di Ginevra, la Corte di Giustizia Europea ha deciso che i membri dell’UE precedentemente parti dell’accordo di Lisbona con ampi diritti di proprietà intellettuale registrati ai sensi di tale accordo, possono essere autorizzati ad aderire all’Atto di Ginevra nell’interesse dell’Unione. Questa adesione simultanea è giustificata solo in circostanze eccezionali ed è funzionalmente limitata, data la competenza esclusiva dell’UE. Dopo che l’approvazione sarà confermata dalla plenaria del Parlamento europeo, la decisione entrerà in vigore sette giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.

SOSTENIBILITÀ

Posizione della ComAgri sul regolamento packaging

La Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Europeo ha adottato il proprio parere in merito alla proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Il documento, indirizzato alla ComEnvi, prevede all’emendamento 60 l’esclusione dell’applicazione della disciplina per i prodotti ad indicazione geografica. Infatti, il testo della ComAgri prevede per le IG la possibilità di immettere sul mercato imballaggi non necessari e con caratteristiche intese unicamente ad aumentare il volume percepito del prodotto, comprese doppie pareti, falsi fondi e strati non necessari. La deroga è richiesta anche per prodotti o modelli di imballaggio soggetti alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Inoltre, il parere prevede che tali disposizioni non si applicano agli imballaggi utilizzati per i prodotti agroalimentari volti a preservare le caratteristiche organolettiche dei prodotti e proteggere questi da urti. Altresì, la ComAgri propone che, per gli imballaggi utilizzati per i prodotti alimentari, l’introduzione di un codice QR o di altri dati sulla riciclabilità debba essere chiaramente distinguibile e non incida sulla fornitura delle informazioni nutrizionali apposte sul packaging, in particolare alla luce delle disposizioni in materia di riduzione al minimo degli imballaggi.

Nuove regole per combattere il Greenwashing

Il Parlamento Europeo ha approvato in sessione plenaria la propria posizione negoziale su una nuova proposta di direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde. L’obiettivo principale è quello di aiutare i consumatori a fare scelte rispettose dell’ambiente e incoraggiare le aziende a offrire loro prodotti più durevoli e sostenibili.

Il mandato negoziale del Parlamento prevede di vietare l’uso di indicazioni ambientali generiche come “rispettoso dell’ambiente”, “naturale”, “biodegradabile”, “neutrale dal punto di vista climatico” o “ecologico” se non sono accompagnate da prove dettagliate. Mira inoltre a vietare le dichiarazioni ambientali basate esclusivamente su sistemi di compensazione delle emissioni di carbonio. Saranno vietate anche altre pratiche ingannevoli come fare dichiarazioni sull’intero prodotto se questa è veritiera soltanto per una parte di esso, o affermare che un prodotto durerà un certo periodo di tempo o potrà essere utilizzato con un determinato livello di intensità se ciò non è vero.

Per semplificare le informazioni sui prodotti, i deputati prevedono di autorizzare solo etichette di sostenibilità basate su sistemi di certificazione ufficiali o stabiliti da autorità pubbliche.

Adottato il regolamento per ridurre la deforestazione

Il Consiglio dell’UE ha adottato il regolamento che mira a ridurre al minimo il rischio di deforestazione e degrado forestale associato ai prodotti immessi sul mercato dell’UE o esportati da tale mercato. Il Regolamento impone norme obbligatorie di dovuta diligenza a tutti gli operatori e commercianti che immettono o mettono a disposizione sul mercato dell’UE o esportano dall’Unione le seguenti materie prime: olio di palma, bovini, legno, caffè, cacao, gomma e soia. Le norme si applicano anche ad una serie di prodotti derivati quali cioccolato, oggetti di arredamento, carta stampata e prodotti selezionati a base di olio di palma. Gli operatori saranno tenuti a garantire la tracciabilità delle materie prime. Istituito inoltre un sistema di valutazione comparativa, che assegna un livello di rischio connesso alla deforestazione e al degrado forestale ai Paesi membri ed extra UE. La categoria di rischio determinerà il livello di obblighi specifici per gli operatori e le autorità degli Stati membri relative allo svolgimento di ispezioni e controlli. Ciò agevolerà un monitoraggio rafforzato per i paesi ad alto rischio e semplificherà gli obblighi di dovuta diligenza per i paesi a basso rischio. Le autorità competenti dovranno effettuare controlli sul 9% degli operatori e dei commercianti che commercializzano prodotti provenienti da paesi ad alto rischio, sul 3% per i paesi a rischio standard e sull’1% per i paesi a basso rischio, così da verificare che adempiano effettivamente agli obblighi previsti dal regolamento. Inoltre le autorità competenti effettueranno controlli sul 9% delle materie prime e dei prodotti pertinenti immessi o messi a disposizione sul loro mercato, oppure esportati, da parte di paesi ad alto rischio. Il regolamento contiene disposizioni in materia di sanzioni e gli Stati membri sono tenuti ad assicurare che queste siano effettive, proporzionate e dissuasive.

La ComEnvi chiede regole più severe per ridurre le emissioni

La Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare ha adottato la sua posizione sulle norme dell’UE per ridurre ulteriormente l’inquinamento e guidare i grandi impianti agroindustriali nella transizione verde. I deputati sostengono la proposta della Commissione di estendere la direttiva sulle emissioni industriali (IED) agli impianti di industria estrattiva, ai grandi impianti che producono batterie e all’allevamento di bovini su larga scala, nonché a diversi allevamenti di suini e pollame. Per quanto riguarda gli allevamenti di bestiame, i deputati hanno votato per includere allevamenti di suini e pollame con più di 200 unità di bestiame (ULS) e allevamenti di bovini con 300 UBA o più. Proposta inoltre l’esclusione degli allevamenti estensivi, mentre la Commissione aveva inizialmente proposto una soglia di 150 UBA per tutto il bestiame.

SICUREZZA ALIMENTARE

La ComAgri chiede un piano per garantire la sicurezza alimentare

La Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Europeo ha approvato il progetto di risoluzione su “Garantire la sicurezza alimentare e la resilienza a lungo termine dell’agricoltura dell’UE”, con 39 voti favorevoli, 8 contrari e nessun astenuto. I deputati hanno messo in luce i problemi strutturali nel settore agricolo europeo a seguito del conflitto russo-ucraino chiedendo il rafforzamento della sicurezza alimentare e dell’autonomia strategica dell’UE. Nel progetto si chiede alla Commissione di presentare un piano olistico per garantire la sicurezza alimentare, compreso l’uso di scorte alimentari strategiche. Una strategia dell’UE in materia di proteine e mangimi dovrebbe far parte di questo piano, in modo che gli agricoltori europei diventino meno dipendenti dalle importazioni da paesi terzi. Nel frattempo, le misure temporanee dell’UE a sostegno degli agricoltori adottate alla luce della guerra in Ucraina dovrebbero essere mantenute qualora continui l’invasione russa.

Gli europarlamenti sostengono altresì l’uso di nuove tecniche di allevamento che rendano le colture più resistenti, riducendo così l’uso di fertilizzanti sintetici e pesticidi. I piccoli agricoltori dovrebbero essere sostenuti finanziariamente per l’accesso alle tecnologie digitali e di gestione delle colture di precisione. La ComAgri invoca anche campagne contro lo spreco alimentare, programmi nazionali di prevenzione alimentare e la collaborazione dei supermercati con i banchi alimentari. Propone di ridurre lo spreco anche mediante investimenti in infrastrutture per un trasporto più sostenibile e impianti di stoccaggio dei prodotti agricoli. Infine, la relazione chiede di concedere un capitolo dedicato ai prodotti alimentari e agricoli negli accordi commerciali, in modo da garantire la reciprocità tra produttori europei e di paesi terzi.

PUBBLICAZIONI IG

 Italia

Austria

Bulgaria

Cipro

Croazia

Francia

 Germania

Grecia

Portogallo

  • Pubblicazione di una domanda di registrazione dell’IGP “Sidra da Madeira

 Spagna

  • Registrazione della DOP “Nueces de Nerpio
  • Approvazione di una modifica ordinaria del disciplinare dell’IGP “Chosco de Tineo
  • Richiesta di una modifica non minore del disciplinare della DOP “Los Pedroches
  • Approvazione di una modifica non minore del disciplinare dell’IGP “Espárrago de Navarra
  • Registrazione dell’IGP “Melocotón de Cieza
  • Approvazione di una modifica non minore al disciplinare della DOP “Queso Casín
  • Pubblicazione di una domanda di registrazione dell’IGP “Cerdo de Terue
  • Pubblicazione di una domanda di registrazione dell’IGP “Vaca de Extremadura
  • Richiesta di una modifica non minore del disciplinare dell’IGP “Alcachofa de Tudela
  • Approvazione di una modifica ordinaria del disciplinare della DOP “Jabugo

Svezia

 Ungheria

  • Pubblicazione di una domanda di registrazione dell’IGP “Szabolcsi alma

IG EXTRA UE

Turchia

DA LEGGERE

  • Indice FAO dei prezzi alimentari di maggio: scende del 2,6% rispetto ad aprile e del 22,1% in relazione al massimo storico di marzo 2022 l’indice dei prezzi alimentari della FAO. Le quotazioni del mais segnano un calo del 9,8% mentre quelle del grano del 3,5%. In calo anche i prezzi degli oli vegetali (-8,7%) dei prodotti lattiero-caseari (-3,2%), mentre gli aumenti si registrano nel riso, zucchero (+5,5%) e carne (+1%). Approfondisci
  • Sicurezza alimentare: la FAO ha lanciato un toolbox completo, pratico e accessibile progettato per aiutare tutti coloro che operano nel settore alimentare ad aderire agli standard internazionali di igiene alimentare. Si basa sul Codex Alimentarius, una raccolta di standard, linee guida e codici di condotta gestiti dalla FAO e dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che mira a proteggere la salute dei consumatori e promuovere pratiche leali nel commercio alimentare. Approfondisci
  • Rapporto WASDE: le stime della domanda e dell’offerta mondiale (WASDE) sono state pubblicate dal World Agricultural Outlook Board. Il rapporto viene pubblicato mensilmente e fornisce previsioni annuali per la fornitura e l’uso di grano, riso, cereali secondari, semi oleosi e cotone statunitensi e mondiali. Approfondisci