Bollettino informativo – Novembre 2021Bollettino n.21466 del 09/12/2021
Approfondimento normativo mensile


PAC – POLITICA AGRICOLA COMUNE

PAC – APPROVAZIONE DAL PARLAMENTO EUROPEO E DAL CONSIGLIO
Approvazione dal Parlamento europeo e dal Consiglio con la votazione a grande maggioranza dei tre regolamenti che compongono la PAC – Piani strategici ; Organizzazione comune dei mercati e regolamento qualità; regolamento Orizzontale – la riforma della Pac 2023-2027 è stata approvata dal Parlamento Europeo in seduta plenaria a Strasburgo il 23 novembre e dal Consiglio UE il 2 dicembre. I testi della nuova PAC sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale UE il 6 dicembre. Precisamente:
– REGOLAMENTO (UE) 2021/2117 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l’etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati e (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore dell’agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell’Unione
– REGOLAMENTO (UE) 2021/2115 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono redigere nell’ambito della politica agricola comune (piani strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga i regolamenti (UE) n.1305/2013 e (UE) n.1307/2013
– REGOLAMENTO (UE) 2021/2116 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013La nuova politica rafforza la biodiversità nel rispetto delle leggi e degli impegni ambientali e climatici ed i Paesi membri dovranno garantire che almeno il 35% del bilancio per lo sviluppo rurale ed almeno il 25% dei pagamenti diretti siano destinati a misure ambientali e climatiche. Almeno il 10% dei pagamenti diretti deve essere destinato al sostegno delle piccole e medie aziende agricole ed almeno il 3% del bilancio della PAC deve andare ai giovani agricoltori. E’ Stata creata una riserva di crisi con una dotazione annua di 450 milioni di euro (a prezzi correnti) per aiutare gli agricoltori in caso di instabilità dei prezzi o del mercato. Aumentano il monitoraggio delle norme europee sul lavoro nel settore agricolo e le sanzioni per le infrazioni, attraverso la cooperazione tra gli ispettorati del lavoro nazionali e gli organismi pagatori della PAC. Le informazioni sui beneficiari finali del sostegno dell’UE saranno più trasparenti grazie a uno strumento europeo di estrazione dei dati, a cui avranno accesso i Paesi membri.

PAC E INDICAZIONI GEOGRAFICHE
Gli emendamenti al Regolamento 1151/2012 entreranno in vigore ad inizio 2022 e riguarderanno in particolare la possibilità di inserire elementi di sostenibilità nei disciplinari, assicurare una migliore protezione delle IG contro lo sfruttamento della reputazione e la sua erosione, per i beni venduti online e quelli in transito nella UE. Riguarderanno anche ’estensione a tutte le IG
della possibilità di attuare la gestione produttiva (piani produttivi). Entrerà in vigore sei mesi dopo la pubblicazione della riforma PAC nella Gazzetta Ufficiale UE la nuova procedura per le modifiche ai disciplinari, e precisamente quelle definite standard (minori) che saranno di competenza degli Stati membri e quelle sostanziali (union amendments) che saranno di competenza della Commissione Europea.

PAC: BREVE STORIA
La Politica Agricola Comune é stata costituita col Trattato di Roma del 1957 e con la Conferenza dell’agricoltura di Stresa che nel 1958 ne definisce le basi per una politica di mercato fondata sul sostegno dei prezzi. Sfumate le prospettive di progresso verso l’unione politica, la PAC resta per vari decenni l’unica azione pienamente realizzata di politica europea in campo economico e sociale. Gli effetti sono stati positivi permettendo di risolvere la non autosufficienza alimentare ma gli alti prezzi hanno presto portato alla produzione di eccedenze, con pesanti effetti sul bilancio della Comunità Europea. Quindi già sul finire degli anni Sessanta, la Commissione propone una riforma, ma la contrarietà del Consiglio impedisce cambiamento significativi della Politica agricola comune fino agli anni ottanta. Con la fine dei cambi fissi garantiti dagli accordi di Bretton Woods si apre la questione agromonetaria. Per liberarsi delle eccedenze la Comunità è costretta a sostenere le esportazioni entrando in conflitto con gli USA e con gli altri paesi esportatori; i problemi di bilancio si fanno sempre più pesanti. Solo nel 1992 arriva la riforma MacSharry che introduce il concetto del disaccoppiamento. . Col 2000 si susseguono accadimenti fondamentali: il Consiglio approva la Strategia di Lisbona; nel Consiglio di Copenhagen del dicembre 2002 si stabilisce che il 1° maggio 2004 l’Unione europea avrebbe accolto dieci nuovi Stati membri; col Trattato di Nizza è esteso il voto a maggioranza e si avvia la cooperazione
rafforzata; la Commissione guidata da Giscard D’Estaing redige una bozza di Costituzione europea; il 1° gennaio 2002 l’euro diventa la moneta unica. Si giunge così alla “riforma Fischler”, riorganizzata sui due pilastri: il primo per la politica dei mercati ed il sostegno diretto agli agricoltori, e il secondo per lo sviluppo rurale. Il pagamento unico aziendale sostituisce i precedenti
pagamenti diretti associati alle singole produzioni effettivamente ottenute e realizza il disaccoppiamento dalle produzioni, restituendo così al mercato il compito di orientarle. Questa fondamentale riforma della PAC viene completata nel 2009 dalla successiva Commissaria Fischer Boel, a conclusione dell’health check. Nel 2013, la riforma del Commissario Ciolos favorisce la convergenza tra Stati, gli obblighi sul greening, il supporto ai giovani agricoltori e il regime semplificato per i piccoli agricoltori. Nel periodo 2014-2020 la PAC è rimasta sostanzialmente
invariata rispetto a quella precedente con due pilastri e due fondi: il primo pilastro per gli interventi di mercato e il regime di pagamenti diretti agli agricoltori; il secondo per la promozione dello sviluppo rurale. Le scelte della nuova PAC avranno rilevanti ricadute di carattere ambientale, sociale ed economico, che contribuiranno a dare sostanza alle aspettative del “Green Deal” europeo, così come del programma “Next generation EU”.

PROFILAZIONE NUTRIZIONALE DEGLI ALIMENTI

FRONT OF PACK NUTRITION LABELLING
EFSA ha avviato una consultazione pubblica fino al 9 gennaio 2022, per contribuire a finalizzare il parere scientifico di riferimento per sviluppare il futuro sistema UE di etichettatura dei nutrienti da apporre sulla parte anteriore delle confezioni alimentari. Nel contesto della strategia “Dal produttore al consumatore/ Farm to Fork” la Commissione Europea ha chiesto all’EFSA
all’inizio del 2021 di fornire consulenza scientifica sulle sostanze nutritive e sui componenti non nutritivi negli alimenti di rilevanza per la salute pubblica, sui gruppi alimentari rilevante nelle e sui criteri scientifici per orientare la scelta dei nutrienti a fini di profilazione nutrizionale. Il parere che l’EFSA sta definendo, include anche considerazioni scientifiche riguardo ai gruppi di alimenti che hanno un ruolo importante nelle diete e precisamente i cibi amidacei (soprattutto cereali e patate), frutta, verdura, legumi, latte e latticini, carne e prodotti a base di carne, pesce e crostacei, noci e semi, e bevande non alcoliche, come riconosciuto dalle linee guida nutrizionali nazionali basate sugli alimenti negli Stati membri. Tali linee guida nazionali incoraggiano il
consumo di cereali integrali, frutta e verdura, noci e semi, latte e latticini a basso contenuto di grassi, pesce e acqua. Invece i prodotti alimentari che a causa di trasformazioni alimentari hanno un alto contenuto di grassi saturi, zuccheri e/o sodio vengono scoraggiati, anche all’interno di tali categorie alimentari. Le linee guida promuovono anche il regolare consumo di legumi e legumi al posto della carne (in particolare carni rosse e carni lavorate), e di oli vegetali ricchi di grassi monoinsaturi e polinsaturi invece di quelli ricchi di grassi saturi.La Commissione
ha in programma di proporre una nuova legislazione in materia alla fine del 2022.
Per approfondimenti: https://w w w.efsa.europa.eu/it/news/science-behind-nutrient-profiling-have-your-say

COMMISSIONE EUROPEA

SUOLO E DEFORESTAZIONE

STRATEGIA SUOLO E DEFORESTAZIONE
Dopo le strategie Dal produttore al consumatore/Farm to Fork e Biodiversità, che sollevano anche interrogativi e contrasti, soprattutto da parte delle organizzazioni agroalimentari, la Commissione Europea affronta la tematica del degrado dei suoli e quella della deforestazione che ha implicazioni non solo economiche ma anche ambientali e sociali.

EU SOIL STRATEGY – SUOLI SANI A VANTAGGIO DELLE PERSONE, DEGLI ALIMENTI, DELLA NATURA E DEL CLIMA
Essendo il più vasto ecosistema terrestre dell’UE, un suolo sano sostiene molti settori dell’economia, mentre il suo degrado costa all’UE decine di miliardi di euro ogni anno Le pratiche agronomiche che sostengono e migliorano la salute del suolo e la biodiversità sono più efficienti in termini di costi e riducono la necessità di elementi esterni (pesticidi e fertilizzanti) per mantenere invariati i rendimenti. Arrestare e invertire l’attuale tendenza di degrado, si calcola che potrebbe generare fino a 1200 miliardi € ogni anno di benefici economici a livello mondiale. Il costo dell’inazione porterebbe non solo a una perdita di fertilità a discapito della sicurezza alimentare, ma avrebbe anche un impatto sulla qualità e sul valore nutrizionale dei prodotti. E’ una “visione” sul suolo con l’obiettivo di portare entro il 2050 l’inquinamento a livelli accettabili per gli ecosistemi, con una tappa intermedia al 2030, il che comporta di adottare cambiamenti significativi nel corso del presente decennio. Le azioni da adottare entro il 2030 si propongono di contrastare la desertificazione e recuperare i suoli degradati da siccità, inondazioni, erosioni, con una rimozione netta di 310 milioni di tonnellate di CO2. SI tratta in pratica di introdurre una legge del suolo” nel 2023 con un nuovo modello di governance ‘the EU Coalition4HealthySoils (C4HS)’ formato da esperti e rappresentanti dei portatori di interesse.
Per approfondimenti: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52021DC0699&from=EN

CONTRASTO ALLA DEFORSTAZIONE
Proposta di adottare un Regolamento per ridurre la deforestazione nelle regioni tropicali indotta dalla domanda UE. La maggiore fonte della deforestazione é l’espansione agricola per rispondere alla domanda di commodity quali soia, olio di palma, carne, cacao, caffé. La CE ha realizzato su questa tematica una consultazione pubblica che ha avuto ben 1,2 milioni di
risposte, la seconda in assoluto come numero di risposte, in cui i cittadini EU sollecitano a prendere delle misure per contrastare la deforestazione. Secondo l’indagine Eurobarometro condotta a giugno-luglio 2021, la maggiore preoccuoazione dei cittadini europei riguarda la situazione economica, seguita dai timori per l’ambiente ed i cambiamenti climatici, e dall’immigrazione. La
proposta di nuovo Regolamento intende fissare degli obblighi per le aziende che vogliono portare tali commodities nel mercato UE, in modo da garantire che i prodotti siano ottenuti solo con pratiche deforestationfree . La CE definirà un sistema di benchmark per elencare Paesi e livelli di rischio per la degradazione delle foreste e relative commodities prodotte. La CE avvierà un
dialogo a livello multilaterale per attuare azioni comuni. Attraverso la promozione di prodotti ‘deforestation-free’ la UE intende anche ridurre la emissione di gas effetto serra e la perdita di biodiversità, con effetti positivi sulle comunità locali indigene che dipendono fortemente dalle foreste per il loro sostentamento.
Per approfondimenti: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/qanda_21_5919 – https://europa.eu/eurobarometer/surveys/detail/2532

Il testo della proposta di regolamento é disponibile al link
– https://ec.europa.eu/environment/publications/proposal-regulation-deforestation-free-products_en

COMMISSIONE EUROPEA

RIFORMA OMC/WTO

RIFORMA
Nel contesto dell’attuale crisi del sistema di governance economica internazionale, la Commissione Europea ha rilanciato l’agenda di riforma del Wto, sottolineando l’importanza della partnership transatlantica e il possibile ruolo dell’Amministrazione Biden nell’avanzamento dei negoziati in corso. In quest’ottica, il funzionamento dell’ordine multilaterale fondato sulle regole è considerato una priorità per gli interessi geopolitici dell’UE. Allo stesso tempo, le crescenti tensioni internazionali e le nuove sfide globali quali la ripresa economica, i cambiamenti climatici e la trasformazione digitale, inducono l’Europa ad attrezzarsi di strumenti nuovi per il rafforzamento del proprio ruolo sullo scenario internazionale. La riduzione dell’eccessiva dipendenza della crescita europea dalla domanda estera e del gap tecnologico con Stati Uniti e Cina nel campo delle tecnologie digitali possono costituire ingredienti prioritari di una strategia di politica economica internazionale orientata all’autonomia strategica. Il ruolo del Consiglio europeo è centrale nel favorire un processo di convergenza tra posizioni diversificate sul ruolo dell’UE all’interno di uno scenario globale dominato dal conflitto tra Usa e Cina e soprattutto nel ricercare un equilibrio tra interdipendenza e unilateralismo nella definizione della politica economica europea nel mondo post-pandemico.
Testo trade policy review: https://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2021/febr uary/tradoc_159438.pdf
Per approfondimenti:
-https://w w w.iai.it/sites/default/files/iaip2136.pdf
-https://w w w.affarinternazionali.it/2021/10/la-polit ica-commerciale-dellue-in-cerca-di-autonomia-strategica/

TRADE POLICY REVIEW

LA NUOVA STRATEGIA DI POLITICA COMMERCIALE UE APERTA, SOSTENIBILE ED ASSERTIVA
Lanciata all’inizio del 2021 dalla Commissione Europea si basa su tre assi principali: la conferma dell’apertura agli scambi con l’estero come scelta strategica; il rafforzamento della sostenibilità e della resilienza delle catene del valore; la politica commerciale per gli interessi geopolitici UE. L’Unione Europea è uno dei maggiori soggetti del commercio mondiale con un totale di 3,1 mila miliardi di dollari di esportazioni e 2,9 mila miliardi di dollari di importazioni di merci e servizi nel 2020. E’ il primo partner commerciale per 77 Paesi (la Cina lo é per 66, gli Usa per 31) e la principale destinazione delle esportazioni provenienti dai Paesi a basso reddito, in particolare dall’Africa. Ha una politica commerciale aperta, testimoniata da un livello medio dei dazi pari al 5,1% (7,6% della Cina e 17,6% dell’India).

INTERDIPENDENZA E UNILATERALISMO
La Commissione Europea ha pubblicato la lista delle IG potenzialmente più controverse sono, sul piano sia degli equilibri interni sia delle relazioni esterne, le spinte verso un’indipendenza strategica sul piano produttivo e degli approvvigionamenti lungo le reti produttive internazionali e un atteggiamento assertivo nei confronti delle pratiche commerciali sleali all’interno di un ordine globale multipolare in forte evoluzione, che il secondo ed il terzo asse della nuova politica commerciale Ue richiamano. Il mancato coordinamento internazionale delle risposte di politica commerciale alla crisi pandemica ha condotto Durante la pandemia, si é registrata l’adozione di misure unilaterali di restrizione alle esportazioni che hanno portato al razionamento dell’offerta di prodotti medicali per il Covid-19. Questo ha rianimato un dibattito sulla potenziale vulnerabilità del sistema produttivo e sulla necessità di incentivare politiche economiche di riconfigurazione delle catene del valore globale ed anche di ricollocazioni delle attività produttive – https://www.eurofound.europa.eu/sites/default/files/ef_publication/field_ef_document/fomeef18010en.pdf
In questo quadro, l’autonomia strategica aperta promossa dalla Commissione richiama esplicitamente strumenti di politica commerciale ed industriale, come ad esempio l’accumulazione strategica di scorte e l’identificazione delle dipendenze negli approvvigionamenti, che rischiano di incoraggiare misure protezionistiche e minare l’interdipendenza internazionale.
Per approfondimenti: https://www.iai.it/sites/default/files/iaip2137.pdf

PARLAMENTO EUROPEO

PROPRIETÀ INTELLETTUALE

PIANO D’AZIONE SULLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE PER SOSTENERE LA RIPRESA E LA RESILIENZA DELL’UE
L’obiettivo é una protezione forte, equilibrata e solida dei Diritti di Proprietà Intellettuale a livello nazionale, europeo e internazionale. Questo riguarda anche le Indicazioni Geografiche. Il testo contiene un capitolo specifico sulle IG, dove, ricordato che l’UE protegge circa 3300 prodotti come IG, per un valore annuo di 75 miliardi €, sono fondamentali plaude le azioni per rafforzare, modernizzare, semplificare e attuare meglio il sistema delle IG. Si ricorda che, nel quadro della revisione della riforma della PAC, le procedure di modifica dei disciplinari delle IG sono state semplificate e razionalizzate e tale approccio dovrebbe essere consolidato in futuro; Ritiene fondamentale proteggere i diritti di proprietà intellettuale in modo tale da sviluppare modelli di produzione sostenibili e agroecologici che tutelino le risorse naturali e sottolinea che tali diritti devono anche contribuire alla sicurezza alimentare e alla resilienza e competitività del modello agroalimentare UE. Il testo parla anche delle IG per i prodotti non agricoli ritenendo che il loro riconoscimento sia in linea con le priorità dei programmi dell’UE in via di definizione, comprese quelle della strategia industriale, grazie allo sviluppo di catene di approvvigionamento corte, nonché con il Green Deal, dal momento che promuove prodotti fabbricati localmente che offrono una maggiore tracciabilità e trasparenza in relazione all’origine del prodotto e ai processi produttivi impiegati. Il PE si attende che la Commissione proponga quanto prima una legislazione per la protezione sui generis anche per tali prodotti, al più tardi alla fine del 2021 e propone di affidare all’EUIPO la responsabilità di istituire un registro delle IG per i prodotti non agricoli per garantire un esame e una protezione uniformi in tutta l’Unione.
Per approfondimenti: https:// www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-9-2021-0284_IT.html

ORIGINE DEI PRODOTTI
LE REGOLE SULL’ORIGINE DEI PRODOTTI NEGLI ACCORDI COMMERCIALI UE
Le regole sull’origine governano le condizioni per cui un prodotto importato ‘origina’ da un Paese al quale si riconoscono tariffe doganali preferenziali. Tali regole seguono due condizioni: il luogo di produzione/trasformazione del prodotto; le procedure di certificazione. La UE ha iniziato un processo di definizione di tali regole nel 2011 con gli schemi di accordo per i Paesi in via di sviluppo, poi con quelli del Mediterraneo per promuovere una maggiore integrazione economica fra i partners dell’area. La UE prende in considerazione criteri di flessibilità in una logica di globalizzazione delel relazioni commerciali fra i diversi Paesi ed incoraggia l’autocerficiazione da parte degli esportatori. Le regole sull’origine sono complesse e necessitano comunque l’accordo fra le parti. Nella revisione delle politiche commerciali a febbraio 2021 la Commissione ha sottolineato la necessità di avere regole più stringenti sull’origine. Secondo il Parlamento Europeo,
regole più moderne determinano la vera rilevanza delle liberalizzazioni negli scambi commerciali.
Per approfondimenti: https://www.europarl.europa.eu/RegData/et udes/BRIE/2021/698778/EPRS_BRI(2021)698778_EN.pdf

SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE PER LE DOP IGP

PRESENTAZIONE DEL PRESIDENTE INRAE VERSAILLES ET GRIGNAN, EGIZIO VALCESCHINI, IN OCCASIONE DELL’ASSEMBLEA ORIGIN MONDO
Innanzitutto il concetto di “innovazione” per le Indicazioni Geografiche: si tratta in sostanza di un processo che può prendere spunto da nuove idee, tecnologie, conoscenze scientifiche, oppure dalla domanda di mercato. Innovazione e tradizione non sono antitetiche. DOP ed IGP si sono sviluppate partendo dalla tradizione che é diventata il riferimento per l’innovazione. Da almeno 30 anni si é cercato di rendere oggettivi gli elementi di specificità e distintività delle IG e questo ha comportato una quantità di innovazioni. A differenza del sistema produttivo generico dove l’innovazione si accompagna alla produzione standardizzata ed alla meccanizzazione con un controllo totale dell’intervento umano, l’innovazione delle DOP ed IGP ha seguito una strada diversa rispetto alla modernizzazione dell’agricoltura e dell’alimentazione di massa. Non tutte le innovazioni sono però automaticamente compatibili con le IG, che si fondano sui tre elementi della sostenibilità: sociale, economica, ambientale. Il legame con l’ambiente significa le condizioni pedoclimatiche del territorio o della regione; a livello economico, il sistema é sostenibile nella misura in cui c’é un’equa ripartizion del valore aggiunto fra tutti i componenti della filiera; a livello sociale, esiste un rapporto specifico con i consumatori ai quali non si offre solo un prodotto, ma un insieme di informazioni. Per le IG la sostenibilità risiede nell’equilibrio fra queste tre dinamiche. Quindi l’innovazione deve rispettare questo equilibrio. Ciò non vuol dire renderlo statico, ma farlo evolvere in modo armonico. Una innovazione potrà dunque essere integrata e produrre un effetto positivo se rappresenterà il miglior compromesso fra questi tre elementi che determinano la sostenibilità. Lo stesso sistema delle DOP ed IGP é sostenuto dal trepiede di questi tre elementi, che debbono essere equivalenti. Negli anni ‘90 il sistema delle DOP ed IGP ha beneficiato delle crisi di sicurezza alimentare che hanno colpito vari prodotti ed ambiti. Questo perché i responsabili a quell’epoca hanno capito che fornendo le garanzie sull’origine dei prodotti, delle qualità tecniche e delle verifiche, si rassicurava il consumatore. In altri termini il sistema delle IG ha saputo analizzare e comprendere la situazione, adottando delle innovazioni per migliorare gli ambiti igienico sanitari dei prodotti, attraverso un riferimento fondamentale: la tracciabilità. Si tratta di un elemento proprio al sistema IG, che si riferisce ad una zona, ad una filiera, ad una tecnica specifica; innovare nella tradizione ha permesso di valorizzare meglio i prodotti in modo oggettivo, quindi spendibile sul mercato. Oggi il tema non é più la qualità, ma sono i cambiamenti climatici e tutto ciò che riguarda l’ambiente. Di conseguenza occorre saper fare una analisi molto fine su tali emergenze per le IG. E’ del tutto chiaro che il cambiamento climatico cambierà in modo significativo le condizioni della produzione agroalimentare, e dunque il legame fra prodotto e territorio. Si sta manifestando uno squilibrio che può evolvere molto
rapidamente. Probabilmente occorrerà identificare nuove specie e cultivar, introdurre nuovi criteri di selezione. Un altro aspetto é dato dalle pratiche e dalle tecnologie agroalimentari che sono state molto positive nei decenni scorsi ma che oggi contribuiscono al cambiamento climatico, ad esempio per la produzione di gas climalteranti. Quindi bisogna intervenire, ma sempre tenendo in considerazione l’equilibrio fra i tre elementi della sostenibilità: non ci si può interessare semplicemente alle questioni ambientali senza, ad esempio, tener conto dell’evoluzione
nella domanda di consumo, che é cambiata e cambia. Un riferimento da riscoprire é l’agroecologia. Le Dop ed IGP debbono riscoprire le conoscenze dei produttori artigianali locali e partire da queste per far evolvere le tecniche e le tecnologie. Le innovazioni sono dei processi lunghi. Dop ed IGP sono sistemi collettivi e dunque il processo di innovazione può essere più complicato rispetto agli altri sistemi. Essenziale sarà dunque l’organizzazione per stabilire in che modo si identifica e si adotta un’innovazione, con quali regole, affinché essa sia pertinente. Occorre una attenta riflessione, un’analisi basata su dati il più possibile completi ed infine un processo democratico di confronto per giungere alla decisione finale che dovrà essere adottata da tutti i
componenti di questo sistema collettivo. Il video della presentazione del dott. Valceschini é disponibile al link seguente: https://w w w.youtube.com/watch?v=O2cjRANmgnQ

PUBBLICAZIONI IG

ITALIA: Pubblicazione di una domanda di approvazione di una modifica non minore del disciplinare di produzione del formaggio DOP Nostrano Valtrompia https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021R2044&from=FR

CROAZIA: Domanda di registrazione per il miele DOP “Zagorski bagremov med” https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52021XC1116(10)&from=FR

PORTOGALLO: Pubblicazione delal registrazione per l’aglio IGP “Alho da Graciosa” https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021R2035&from=FR

SVEZIA: Pubblicazione della registrazione della DOP uova di pesce coregone bianco DOP “Vänerlöjrom” https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021R2004&from=FR

IG EXTRA UE

CAMBOGIA: Protezione della IG Kampot Pepper https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021R2046&from=FR
Si tratta della prima Indicazione Geografica di un Paese terzo iscritta nel registro internazionale delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dell’atto di Ginevra del 2020, conseguentemente al fatto che la UE é membro di tale Atto.

SUD AFRICA: Registrazione della DOP « Rooibos»/«Red Bush» SI tratta di foglie e steli verdi od essiccati di Aspalathus linearis
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021R0865&from=FR

DA LEGGERE

NORME PER IL CLIMA – SERVIZIO RICERCHE DEL PARLAMENTO EUROPEO: lo scorso 14 luglio la CE ha adottato il ‘fit for 55’ package, una serie di misure per arrivare a ridurre entro il 2030 almeno il 55 % delle emissioni di gas climalteranti (GHG) e raggiungere la neutralità carbonica al 2050 come stabilito dal Green Deal. Viene introdotto il nuovo fondo sociale del clima (SCF) atto a sostenere microimprese, trasporti e famiglie per i nuovi costi. Si tratta di €72 miliardi nel periodo 2025-2032 https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2021/698777/EPRS_BRI(2021)698777_EN.pdf

ECOETICHETTA – SERVIZIO RICERCHE DEL PARLAMENTO EUROPEOFAO – MISURE PER CONTRASTARE GLI
EFFETTI DEL COVID-19 NEL 2020: la produzione agroalimentare impatta sul pianeta e dunque occorre una evoluzione. I consumatori in questo hanno un ruolo fondamentale dato che le loro scelte dietetiche implicitamente sostengono certi sistemi alimentari, metodi di produzione e tipi di prodotti. Come compiere scelte migliori? Ecolabel e greener food
https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/ATAG/2021/697196/EPRS_ATA(2021)697196_EN.pdf

CAMBIAMENTO CLIMATICO – BIBLIOGRAFIA: elenco dei recenti studi, commenti, e rapporti sulle tematiche dei cambiamenti climatici in funzione delle scadenze UE al 2030 e 2050 – https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2021/698790 EPRS_BRI(2021)698790_EN.pdf

CAMBIAMENTO CLIMATICO – RISULTATI DELLA CONFERENZA ONU COP 26: elenco dei recenti studi, commenti, e rapporti sulle tematiche dei cambiamenti climatici in funzione delle scadenze UE al 2030 e 2050 – https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2021/698790 EPRS_BRI(2021)698790_EN.pdf

TAIWAN – RASSEGNA SULLA LEGISLAZIONE IN MERITO AL CLIMA: elenco dei recenti studi, commenti, e rapporti sulle tematiche dei cambiamenti climatici in funzione delle scadenze UE al 2030 e 2050 – https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2021/698790 EPRS_BRI(2021)698790_EN.pdf